Snorki sarai tu!

La seconda vita di “Fare per fermare il declino”


Lasciatosi alle spalle il periodo di crisi, il movimento ha organizzato un congresso l’11 ed il 12 maggio, durante il quale Michele Boldrin – uno dei fondatori di Fare e docente di economia presso la Washington University – è stato proclamato presidente, al posto della reggente pro tempore Silvia Enrico. Eppure ha precisato di sentirsi soltanto un “traghettatore”. Boldrin non sembra amare molto le etichette: non si proclama liberista – nonostante ne condivida sostanzialmente l’impianto teorico – né tantomeno vuole posizionarsi all’interno di un determinato schieramento politico. L’economista veneto è deciso nel ripartire dalle proposte del manifesto, alla cui redazione ha contribuito in prima persona. In questo modo, spera di ricercare un “altrove” politico, cioè una collocazione “fattiva”, entro la quale coinvolgere altri movimenti civici ed associazioni di settore, quali artigianato e PMI. Insomma, è ufficialmente entrato nell’agone partitico italiano, dopo aver rifiutato la candidatura alle scorse elezioni politiche. Alle recenti Comunali il Movimento non è stato a guardare, nonostante non abbia raggiunto risultati soddisfacenti: a Brescia, il movimento ha appoggiato la lista civica del candidato sindaco Francesco Onofri (terzo con il 7,43% delle preferenze); nella città di Siena, invece, la civica di Enrico Tucci – Cittadini di Siena –, sostenuta da FID, si è assestata al 6,64%; infine, Noi Adesso Pisa, che ha ospitato tra le sue fila un’influente aderente locale – Donatella Lauro – è arrivata a pochi punti dall’aspirante sindaco del centrodestra (9,97% contro il 12,58% dell’avversario).