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La storia di Enrico Berlinguer (XXIV° ed ultima parte)


Il giorno delle elezioni europee, il 17 giugno 1984 il PCI, nonostante la scomparsa di Berlinguer, decise di lasciare il suo segretario capolista e chiese di votarlo in modo plebiscitario. Le elezioni, forse anche per gli eventi precedenti, decretarono la vittoria del PCI che, per la prima e unica volta nella storia, sorpassò seppur di poco la DC, affermandosi come primo partito italiano (33,3% contro quasi il 33,0%): questo "sorpasso" è ricordato come dovuto all'"effetto Berlinguer". Precedentemente, con Berlinguer, il PCI nel 1976 aveva toccato il massimo storico dei suoi voti, col 34,4%. Per decisione della famiglia, Berlinguer è stato sepolto a Roma nel Cimitero di Prima Porta, nonostante il Partito avrebbe voluto che fosse tumulato al Cimitero del Verano, nel Mausoleo dove riposano i grandi dirigenti comunisti Palmiro Togliatti, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Longo, e dove nel 1999 fu sepolta anche Nilde Iotti. Soprannominato subito "il più amato" (a differenza di Palmiro Togliatti che era "il migliore"), Berlinguer fu seguito alla guida del PCI da Alessandro Natta.