Snorki sarai tu!

Rita Borsellino, resta il sorriso. E ci sono buoni motivi


Già alle 17, quando il 67% dei seggi aveva concluso lo spoglio, Cuffaro si dichiarava "contento e soddisfatto, pronto ad aprire una nuova pagina per la Sicilia." Circa mezz'ora dopo, la terza proiezione Nexus conferma: il Presidente uscente rientra dalla porta principale, con il 52,9% dei voti. Solo il 42,3% va a Rita Borsellino, mentre un prevedibile 4,8% sceglie Nello Musumeci. La "sfida", come è stata definita e vissuta questa tornata elettorale non solo dai diretti interessati, è, a quanto pare vinta, ancora una volta per pochi punti, dal "listone" Cuffaro. Forse non da quel 10% di siciliani che, rispetto al 2001, aveva deciso di credere in un programma diverso. Un 10% che basta, tuttavia, a non far perdere il sorriso a Rita Borsellino: "Sono contenta –dichiara la candidata dell'Unione-. Naturalmente avrei preferito vincere, ma sono contenta proprio dei numeri che emergono da queste elezioni. Noi saliamo e loro continuano a scendere. È questo l'importante." "In effetti –commenta Agata Pappalardo, presidente di seggio a Catania- non si è trattato di una vittoria schiacciante. Lo scarto a favore di Cuffaro, almeno nella mia sezione, è stato minimo (circa 15 voti in più) e sensibilmente minore rispetto alle politiche. Molti sono stati poi coloro che hanno optato per il voto disgiunto, appoggiando la Borsellino, pur avendo scelto un candidato del centro-destra." Ma se calano le preferenze verso il centro destra, cala anche l'affluenza alle urne. Solo il 59% dei votanti, suddiviso in un deludente 40% per i catanesi (forse troppo distratti dall'ascesa, calcistica, in serie A), contro il 45% circa di Palermo, il 30% di Caltanissetta e Agrigento, il 26% di Messina il 39% di Trapani. Solo Ragusa, Siracusa ed Enna hanno superato il 60% di votanti. Una defezione che, ancora una volta, contribuisce a confermare la Sicilia fortezza del centro-destra. E dell'indifferenza.