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Georgia si chiude l'era Saakashvili. Margvelashvili vince le presidenziali


Per gli osservatori europei dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, le elezioni presidenziali di domenica in Georgia sono state trasparenti, e rispettose delle libertà di espressione, movimento e raduno. Un segno «che la democrazia in Georgia sta maturando», ha concluso il capo della delegazione, Joao Soares. Un risultato nettissimo per il nuovo presidente, Georgy Margvelashvili, candidato sostenuto dal primo ministro, Bidzina Ivanishvili: più del 62% dei voti contro il 21% andato a Davit Bakradze, alleato di Mikheil Saakashvili, che così esce di scena.Alla guida della Rivoluzione delle Rose del 2003, Saakashvili aveva traghettato il Paese fuori dall'orbita di Mosca, entrando anche in guerra con i russi per cinque giorni, nell'agosto 2008. Ora la politica estera del successore sembra volersi orientare sull'istituzione di buoni rapporti sia con la Russia che con l'Occidente: ma non è facile individuare con precisione la direzione che prenderà la Georgia con Margvelashvili, un affabile professore con dottorato in filosofia sconosciuto fino a poco tempo fa alla politica, proiettato alla presidenza soltanto grazie a Ivanishvili. Che a sua volta getta un'ombra di incertezza sul Paese: il primo ministro, imprenditore miliardario eletto lo scorso anno (una fortuna stimata in 5 miliardi di dollari), ha annunciato che il mese prossimo lascerà il posto a un alleato, scelto nel movimento di Ivanishvili, la coalizione "Sogno della Georgia".