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La storia di Sandro Pertini (XII° parte)


Dopo un sanguinoso attacco condotto il 10 marzo 1944 dai GAP contro una colonna fascista in via Tomacelli, gli altri partiti del CLN si congratularono con i comunisti per l'audace azione condotta nel cuore di Roma. Il successo delle azioni partigiane dei mesi precedenti portò quindi alla comune decisione di colpire nuovamente e più duramente i nazifascisti. In questo contesto, scrisse in seguito Amendola, «Pertini, che mordeva il freno e che, nel suo ben noto patriottismo di partito, era geloso delle prove crescenti di capacità e di audacia date dai Gap, chiese che si concordasse un'azione armata unitaria». Fu pertanto concordato un attacco contemporaneo contro il carcere di via Tasso e contro il corteo fascista previsto per il 23 marzo, anniversario della fondazione del Fascio. L'annullamento all'ultim'ora del corteo fascista e il ritardo nel pianificare l'assalto a via Tasso indussero i GAP, guidati da Amendola, ad attuare comunque un'azione da essi pianificata autonomamente e prevista per il 21 marzo. Di tale azione gli altri membri della giunta del CLN (tra cui lo stesso Pertini) non furono informati preventivamente, come da consuetudine e per «ragioni di sicurezza cospirativa», secondo quanto dichiarato dallo stesso Amendola. Il 23 marzo 1944 fu così eseguito l'attacco di via Rasella, cui i tedeschi reagirono (appena 21 ore dopo, il 24) con l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Tre giorni dopo, il 26 marzo, una volta nota l'entità dell'eccidio, la giunta militare del CLN fu sul punto di spaccarsi: Amendola voleva che il comitato approvasse ufficialmente l'azione, ma il democristiano Spataro si oppose e chiese al contrario di emanare un comunicato di dissociazione. Pertini, per motivi opposti, adirato protestò per non essere stato avvertito, essendo previste proprio per quel giorno, carico di significato politico, le suddette azioni comuni. A quel punto, a fronte di possibili ripercussioni sulla coesione del CLN, Pertini, Bauer e Brosio respinsero la proposta di Spataro, ma la giunta non accolse neanche la richiesta del rappresentante comunista. Per il suo ruolo di membro della giunta militare del CLN, nel 1948 Pertini fu chiamato a testimoniare, insieme a Bauer ed Amendola, al processo di Herbert Kappler (il responsabile della strage delle Fosse Ardeatine). Al processo i tre confermarono che l'attacco fu conforme alle disposizioni del CLN.