Snorki sarai tu!

Post N° 93


1°Le chiavi di casa (Italia/Germania/Francia 2004) di Gianni Amelio con Kim Rossi Stuart, Andrea Rossi, Charlotte Rampling Alcuni sostengono che l'ultimo film di Gianni Amelio sarebbe ottima televisione, ma mediocre cinema. La partecipazione della coppia Rulli-Petraglia alla stesura del copione deve pesare molto su questa osservazione, ma quanto sia sentito il tema dell'handicap (in particolare da Stefano Rulli che sul suo rapporto col figlio Matteo ha costruito il documentario Un silenzio particolare) dovrebbe far pensare il contrario. Roberto Pugliese nel numero 130 di Segnocinema accenna alla presenza ricattatoria di un autentico disabile (fattore che impedirebbe al critico di mostrarsi perplesso) come accadeva ne L'ottavo giorno di Jaco Van Dormael. E' proprio nell'accostamento al lavoro del regista belga che, però, mi sembra crolli quest'assunto. Ricattatorio quel film lo era davvero (il down Georges, interpretato da Pascal Duquenne, era quasi un angelo piombato sulla strada dell'infelice yuppie Harry). Mentre Andrea Rossi, "bello e simpatico di suo", non recita ed è qui che risiede il plusvalore del lavoro di Gianni Amelio: seguire con la m.d.p. il protagonista Paolo (in fondo, però, segue Andrea) nelle sue relazioni soprattutto col padre Gianni. Non a caso i segmenti più deboli sono anche quelli più scritti (il prologo alla stazione, pur bello per intensità recitativa, tra Pierfrancesco Favino e Kim Rossi Stuart; l'incontro alla fermata del metro berlinese tra Rossi Stuart e Charlotte Rampling). Il libro di Giuseppe Pontiggia, Nati due volte, da cui il film è liberamente tratto, viene donato da Nadine a Gianni.