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Elezioni in Serbia, un trionfo per i conservatori filo-Ue di Vucic


I conservatori del Partito del progresso serbo (Sns) di Aleksandar Vucic hanno vinto le elezioni legislative in Serbia, con quasi il 50% dei consensi. Sulla base del 65,37% dei seggi scrutinati, all'Sns è andato il 48,44% dei voti e la maggioranza assoluta del parlamento. L'Sps dovrebbe infatti ottenere 156 dei 250 seggi del parlamento, un autentico trionfo, avendo raddoppiato i voti ottenuti nelle ultime legislative del maggio 2012, quando si aggiudicò il 24,04%. Al secondo posto, molto distanziato, il Partito socialista (Sps) col 14,05% e 45 seggi (14,51% nel 2012), seguito da Nuovo partito democratico (Nds) al 5,86% e 18 seggi, e Partito democratico (Ds) con il 5,46% e 17 seggi. Per il Ds, dal quale è uscito l'ex presidente Boris Tadic che ha fondato l'Nds, si tratta di una autentica disfatta, se si considera il 22,06% ottenuto due anni fa. Solo questi quattro partiti avrebbero superato lo sbarramento del 5% necessario: il Partito democratico della Serbia (Dss), secondo CeSID, ha ottenuto il 4,1%, il Partito delle regioni il 3,3%, il Partito liberaldemocratico (Ldp) il 3,1% e il Partito radicale serbo (Srs) il 2%. Ma oltre a Sns, Sps, Ds e Nds ottengono seggi anche tre formazioni che rappresentano le minoranze: gli ungheresi con nove seggi, i bosniaci musulmani del Sangiaccato con tre seggi e gli albanesi del sud della Serbia con due mandati.