Snorki sarai tu!

La Turchia e la democrazia


L'ultima volta che avevo parlato di Turchia era per incessanti manifestazioni di protesta dovuti a crisi economida e a istanze sociali. Li , infatti, è in atto un incessante islamizzazzione della società e la rivendicazione dei diritti acquisiti (sopratutto sul fronte femminile) è molto sentita. La questione adesso è ulteriormente peggiorata, aggiungendosi anche una crisi polica. Sono scoppiati, infatti, vari scandali legati al premier Recep Tayyip Erdogan e a uomini riconducibili a lui (ad esempio dalle registrazioni telefoniche come quella con il figlio in cui si parla tranquillamente di far sparire alcuni milioni di euro). Le notizie di questi scandali e poi le proteste si erano diffuse sopratutto tramite social network (prima Twitter e poi YouTube), anche perchè la tv turca è saldamente controllata dal governo. Il premier Erdogan aveva risposto facendo bloccare il traffico dei social network in Turchia; ma non ha ottenuto granchè. Questo, sia perchè perchè gli stessi social network (Google ad esempio) hanno trovato canali alternativi; sia perchè la popolazione non si è scoraggiata e non ha smesso di protestare e di cercare un'informazione alternativa sui nuovi canali. La popolazione è comunque divisa a metà e forse è per questo che oltre a tantissima gente che lo contesta, Erdogan può contare anche su molti sostenitori. Pochi giorni fa si sono infatti, svolte le aministrative e di un soffio le ha vinte proprio il partito del premier Erdogan. Il 46,8% dell’Akp, il suo partito islamico, contro il 28% del Mhp, primo partito di opposizione, sono i dati di una vittoria che lascia perplessi. Perché la Turchia è un Paese incredibilmente ricco di contraddizioni, diviso tra una modernità che avanza e che punta sempre più all’Occidente e una presenza islamica decisiva nelle scelte politiche e sociali. Se queste dovevano essere le elezioni della sopravvivenza per Erdogan, considerato le settimane di accuse di corruzione, dispotismo e chi più ne ha più ne metta lo sono state. La sensazione è che queste elezioni amministrative avrebbero dovuto rappresentare il definitivo addio al potere di Erdogan. Cosa che non è avvenuta. La conferma della leadership di Erdogan afferma un trend che in pochi pensavano potesse attuarsi, la voglia da parte del popolo turco – la maggioranza – di rimanere ancorati alle radici islamiche rinnegando una società che guardi ad occidente, ma soprattutto non considerando le vicende che hanno coinvolto il premier nell’ultimo anno. Sono i primi a nobn voler entrare nell'Unione Europea. Non si lamentassero se il sentimento è reciproco!