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Ddl Delrio/svuota province: chi lo critica usa argomentazioni fuori dalla realtà


Chi contesta il ddl Delrio svuota Province lo fa con argomentazioni fuori dalla realtá e contraddittorie. Vengono contestate la non eleggibilità dei membri e la non remunerazione. Inoltre si irride il provvedimento con il fatto che invece di abolirle del tutto si é scelto solo di svuotare. Inanzitutto, per abolirle é necessario un passaggio costituzionale e cioè modificare il titolo quinto della Costituzione. La tempistica é di un anno e mezzo e in un paese demoralizzato che ha bisogno di una spinta per ricominciare a trattare questo è troppo. L'iter é cominciato, ma é necessario far partire parallelamente le città metropolitane. La non eleggibilità dei membri é stata portata avanti sia perché mille parlamentari sono troppi, sia per risparmiare quel miliardo fisso che la macchina statale avrebbe da abolizione Province, Senato e Cnel. Il ddl dice che dalla pubblicazione della legge in Gazzetta al 31 dicembre prossimo le varie giunte dovranno lavorare gratis per sistemare gli affari ordinari e che poi dal 1° gennaio prossimo le loro funzioni verranno date a Regioni, Comuni o cittá metropolitane. Si contesta il fatto che debbano lavorare gratis in questo scorcio di 2014 e comunque che i sindaci e i governatori che faranno parte del nuovo Senato non avranno né diaria, né rimborso trasporti ecc. Si vede che chi fa questi commenti é davvero fuori dalla realtá. Un lavoratore normale deve provvedere alle proprie spese con lo stipendio che guadagna e non gli vengono dati soldi a parte per mangiare, muoversi o vestirsi. Tutta questa gente è davvero fuori dalla realtá. Bisogna entrare nell'ottima che i politici devono essere considerati lavoratori come tutti gli altri e finchè si terrà su questa cortina di privilegi è inevitabile che la gente li considererà come una casta e l'antipolitica galopperà...