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Il M5S apre sulle riforme.


Apertura del M5s al Pd sulle riforme. "Sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge "elettorale " approvata dai suoi iscritti" il Democratellum e Renzi "è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato". Lo dice chiaro Luigi Di Maio: il repentino cambiamento di strategia del Movimento 5 Stelle è dovuto al fatto che credevano che con i risultati elettorali contavano di far dimissionare il governo di Renzi e invece non solo questo è impossibile, ma il premier si è ancora più rinforzato. Beppe Grillo vuole inserirsi sulle riforme ora che il Pd sta per ottenere la legge approvata con lo scopo di riaprire tutto e di poter dire incaso di rifiuto (molto provabile) che ci ha almeno provato; smentendo  così una critica che finora poteva essere fatta al movimento è facendo perdere a Renzi un alibi. Pretendendo di farlo sopratutto non sulla legge in approvazione alla Camera, ma su un testo approvato dal movimento e fatto votare on line dagli iscritti. Si sono due elementi, però, che non depongono a favore di questo incontro: I Cinquestelle si sono mossi troppo tardi e ridiscutere con loro vorrebbe dire ricominciare da capo tutto l'iter della costruzione della nuova legge elettorale; poi il Movimento di Grillo pretende di discutere la loro legge elettorale che è totalmente proporzionale, mentre l'Italicum è maggioritario. Insomma Matteo Renzi giustamente ha dichiarato di voler andare a sentire cosa hanno da proporre(mercoledì prossimo); il punto è che la trattativa è tra tutti i partiti e non solo con i cinquestelle e non posso pretendere di far accettare quello che va bene solo a loro. Però potrebbe essere una rivalsa rispetto all'incontro Grillo-Renzi dello scorso febbraio, quando il leader genovese non lasciò parlare il premier; ora è Renzi a volere a tutti i costi l'incontro in streaming; mentre lo stesso Di Maio dichiara che non è indispensabile.