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Immunità nel nuovo Senato: tutti la propongono, nessuno la vuole!


E' stata inserita la possibilità che i nuovi senatori abbiano l'immunità. E' risultato che tutti i partiti tranne l'Ncd (e compreso il M5S) avevano proposto emendamenti alla riforma costituzionale che proponevano l'introduzione; ma quando è scoppiata la polemica nessuno ha confermato e anzi si sono tutti dichiarati scandalizzati. Così la patata bollente è scoppiata nelle mani della presidente Affari Costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, che però ha risposto seccatamente che per ben due volte il testo riveduto è corretto è passato al governo per approvazione e per ben due volte questa è arrivata. La Finocchiaro, quindi ribadisce che il ministro Boschi era a conoscenza che si era voluta reintrodurre l'immunità e che non si è detto contraria.Il ministro Maria Elena Boschi ha confermato che era a conoscenza degli emendamenti che reintroducevano l'immunità; ma specifica anche che il traguardo che il governo si pone non è quello di fare una modifica costituzionale che piacia al solo governo; ma di mediare tra tutte le forze parlamentari in modo di ottenere un testo condiviso. Siccome la reintroduzione dell'immunità era volere di tutti i partiti (tranne l'Ncd), il governo ha deciso di non porre il veto; detto questo la Boschi specifica che se i partiti hanno cambiato idea si può anche eliminare dal testo.Roberto Calderoli (vice presidente del Senato) propone di calcellare l'immunità anche alla Camera. E provabilmente non avrebbe tutti i torti. I nuovi senatori, infatti, verrebbero eletti e stipendiati nei consigli regionali di cui farebbero parte e dare a loro l'immunità sarebbero in contrasto con la mancanza di immunità che hanno tutti gli altri consiglieri regionali. Ma del resto, se poi si decide di non concedere ai nuovi senatori l'immunità viene da chiedersi perchè invece ai loro colleghi deputati questa forma di protezione viene consessa. Forse, ripeto, è meglio negarla a tutti!