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La storia di Sandro Pertini (XXIII° parte)


Fu successivamente eletto alla Camera dei deputati nel 1953, e poi ancora nel 1958, 1963, 1968, 1972 e nel 1976, nel collegio Genova-Imperia-La Spezia-Savona, per divenire presidente prima della Commissione Parlamentare per gli Affari Interni e poi di quella degli Affari Costituzionali, e nel 1963 vicepresidente della Camera dei deputati.Fu tra i politici che protestarono pubblicamente riguardo alla possibilità che si tenesse il congresso del Movimento Sociale Italiano nella città di Genova ed il 1º luglio 1960, denunciò alla Camera i soprusi delle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti, sia nel capoluogo ligure, sia in altre città d'Italia. I disordini portano pochi giorni dopo ai tragici fatti della Strage di Reggio Emilia. Per dare un esempio del suo attaccamento ai valori della Resistenza e dell'antifascismo, va ricordato un episodio avvenuto poco dopo la strage di Piazza Fontana, quando Pertini, Presidente della Camera dei deputati, si recò a Milano in visita ufficiale e, incontrando l'allora questore Marcello Guida, si rifiutò pubblicamente di stringergli la mano, ricordando l'attività di Guida come direttore del confino di Ventotene nel ventennio fascista, con un gesto che ruppe il protocollo e che ebbe un forte rilievo mediatico. Tuttavia, pochi anni dopo, lo stesso Pertini, intervistato da Oriana Fallaci, aggiunse che a determinare quel gesto non fu estraneo il fatto che su Guida «gravava l'ombra della morte» dell'anarchico Giuseppe Pinelli, avvenuta appunto quando Guida era questore di Milano.