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L'Italia invia aiuti e armi ai Kurdi contro l'Isis


Il governo sul fronte Iraq ha deciso di muoversi su due fronti: da un lato Renzi come capo del governo è andato in visita di Stato in Iraq, ricevuto dal premier iracheno Al Abadi a Bagdad e dal presidente regionale del kurdistan iracheno Barzani a Erbil; mentre Mogherini e  Pinotti hanno relazionato alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato delle azioni svolte e hanno chiesto l'autorizzazione all'invio di armi e in campo politico, di sicurezza e umanitario per fermare l'avanzata di Isis. In realtà il governo non avrebbe bisogno di avere il permesso del parlamento per procedere con l'invio di armi, ma sembra che Renzi lo abbia voluto fare per evitare polemiche in patria e delegittimare, così, l'azione governativa. Renzi su quello scacchiere stà investendo fiches che vuole incassare, in termini di leadership e carisma su altri dossier.«L'Europa - è la convinzione di Matteo Renzi - non è solo Maastricht e spread, i nostri aiuti umanitari sono lì, sempre più i confini dell'Europa (la Libia, l'Ucraina, il Mediterraneo, il Medio Oriente e l'Iraq) sono questione centrale per l'Europa». L’integrità della regione e dell’Iraq è fondamentale per la stabilità dell’intera area. Al Maliki (ex presidente iracheno anche lui presente al vertice), che si è rivolto a Renzi in qualità di premier italiano ma anche di presidente di turno dell’Unione europea, ha spiegato che il suo passo indietro è stato un atto dovuto ma ha invitato a non avere paura della democrazia in Iraq, democrazia giovane ma alla quale il popolo iracheno tiene molto. Tra Renzi e Haider Al Abadi si è svolta una conversazione molto concentrata sui temi della sicurezza e della lotta al terrorismo, con riferimento anche al video diffuso dagli jihadisti dell'Isis in cui si mostra la decapitazione del giornalista americano James Foley. Secondo le ultime notizie provenienti dal fronte, l’offensiva lanciata contro gli jihadisti a Tikrit non sembra aver sortito l’effetto sperato. Annunciata come l’operazione più imponente per liberare la città natale di Saddam Hussein a 130 chilometri da Baghdad, ha subito uno stallo dopo poche ore a causa della strenua resistenza dei miliziani Isis. Le forze di sicurezza irachene sono state costrette a fermarsi all’ingresso della città, bombardata dall’artiglieria pesante.Mogherini e Pinotti hanno relazionato le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato su aiuti e invio di armi ai Kurdi per difendersi contro Isis. «La portata della minaccia rappresentata dagli jiahdisti sunniti dell'Isis è tale che non si limita a rappresentare un pericolo letale in Iraq e Siria dove opera, ma riguarda anche l'Europa e l'Italia», ha detto senza mezzi termini Federica Mogherini.  Il ministro degli Esteri ha puntualizzato che gli aiuti ai curdi sono «indispensabili ma non risolutivi», aggiungendo che il governo italiano, non si sta limitando a fornire aiuti militari, ma punta ad aiutare l'Iraq con un forte azione diplomatica per la stabilità dell'intera ragione. Per questo l'Italia «è impegnata nella definizione di una cornice internazionale a partire da quella europea», per fare fronte alla crisi irachena. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha sottolineato che «l'Italia non è sola nella difesa di popolazione inermi perché gia altri Paesi europei (Francia, Gran Bretagna e Germania) si sono attivati. «Tale contributo, destinato alla difesa personale e d'area», ha spiegato nel dettaglio, «è costituito da armi automatiche leggere dal relativo munizionamento. È, inoltre, all'esame l'evenienza di cedere materiale d'armamento, di non conveniente utilizzo, detenuto ad altro titolo dalle Forze Armate. Si tratta, in particolare, di armi individuali, di squadra e contro-mezzi (con relativi relativi munizionamenti), tutti di fabbricazione ex-sovietica, confiscati dall'autorità giudiziaria a seguito di sequestro in mare avvenuto venti anni fa, nel corso del conflitto nei Balcani. Infine, con altri paesi, è allo studio la possibilità di contribuire allo sforzo della comunità internazionale fornendo la capacità di trasporto di materiale d'armamento reso disponibile da altre nazioni già appartenenti al blocco sovietico». Pinotti ha anche svolto una relazione sull'incidente mortale dei due tornado che si sono scontrati in volo nei cieli delle Marche con a bordo quattro piloti.Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato la risoluzione dei rispettivi presidenti che sostiene il governo nell'invio di aiuti militari ai curdi nell'ambito della crisi in Iraq. Il via libera è giunto con 27 voti favorevoli e 4 contrari, nessuno astenuto. Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera con 56 voti favorevoli e 12 contrari. Bocciate dunque le altre due mozioni, quelle di M5S e Sel, contrarie all'invio di armamenti ai peshmerga.