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Lega: Bossi contro Salvini, ma non si sappia in giro


Dopo la vittoria delle primarie leghiste che hanno incoronato Matteo Salvini segretario, la Lega Nord ha attuato una pesante spending review interna. Salvini ha quindi deciso di negare il milione di euro annui che con regolarità spettavano a Bossi e al suo staff. C'è stato subito una grossa polemica interna al partito; ma nessuna delle due parti è voluta scendere a compromesso. Così sono entrati in ballo i legali delle parti e Bossi è riuscito a fare congelare 6 milioni dal bilancio della Lega Nord in attesa della sentenza. La segreteria leghista di Salvini, messa alle strette, ha proposto una scrittura privata che metteva d'accordo le due parti: l'accordo di è trovato e in cambio dello sblocco dei sei milioni (usati per la campagna elettorale delle europee), la segreteria si impegnava a dare annualmente a Umberto Bossi e al suo staff 400 mila euro.Essendo il bilancio europeo andato in rosso (anche a cause delle spese per le europee) Salvini ha deciso di non onorare quella scrittura privata e anzi di dichiarare la Lega parte lesa nei processi contro Bossi. L'ex segretario allora ha ricitato in giudizio la Lega e questa volta è davvero più difficile che le parti trovino un compromesso, vista che è venuta a mancare la fiducia reciproca.Io penso che gli accordi vadano rispettati e da questo si vede la credibilità si un partito politico. Ma più ancora di questo vale la coerenza. Salvini ha voluto essere il rottamatore leghista; colui che con suo passaggio azzerava un'era nel suo partito. Ma non ha avuto il coraggio di farlo fino in fondo in almeno due occasioni: prima con la scrittura privata e ora negando che ci siano dissidi con Bossi (ma le carte processuali parlano chiaro). E' chiaro che Salvini cercherà ancora un accordo sottobanco; ma chissà se Bossi si fiderà ancora di lui...