Snorki sarai tu!

Raid occidentali contro l'Isis


I raid aerei della coalizione occidentali continuano; ma l'Isis pare per il momento resistere e consolidando le sue posizioni avvicinarsi sl Libano. Per mesi e mesi gli Stati Uniti hanno sottovalutato la situazione che si stava creando in Medio Oriente, sperando che il nascente movimento dell'Isis facesse la guerra sporca contro Assad che gli Usa non volevano fare. Poi, quando gli jihadisti si sono rivelati come tagliatori di teste Obama su pressione dell'opinione pubblica (non solo statunitense) ha dovuto intervenire.La strana situazione in cui ci si trova è che adesso in qualche modo con i raid si aiuta proprio chi finora si è cercato di defenestrare. Assad in Siria è forse l'unico dittatore che è riuscito a resistere ai movimenti della primavera araba (anche se quest'ultima non ha avuto esito positivo quasi da nessuna parte). Obama esclude l'invio di truppe di terra; ma per quello scalpitano sia la Turchia, ma anche l'Iran (questi ultimi sono sciiti, i più perseguitati dall'Isis).Infine c'è da considerare che Carla Del Ponte (attuale componente della Commissione Indipendente Internazionale di inchiesta sui crimini compiuti in Siria al lavoro dal settembre 2012 sotto l’egida dell’Onu) dichiara che l'intervento degli Stati Uniti è da considerare una violazione giuridica perchè i suoi raid non solo provocano tante vittime; ma non sono cordinate con il governo siriano. E' ovvio che Obama eviti di coordinarsi con Bashar al-Assad; anche perchè ha ritardato finchè gli è stato possibile i raid proprio per non favorirlo. Quando ci sono due mali da combattere è meglio sempre combattere il maggiore e indugiare sul minore in attesa di tempi migliori. Il diritto internazione non sempre tiene conto del buon senso.