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Bulgaria, vincono i conservatori ma sarà un parlamento molto frammentato


Vittoria preannunciata, ma di Pirro, in Bulgaria, per i conservatori del Gerb in un voto segnato anche dalla grande batosta per i socialisti e da una frammentazione a 360 gradi del parlamento, con la presenza di piccoli partiti e coalizioni di ogni colore. In altre parole, le elezioni politiche anticipate di oggi rischiano di sprofondare ancora una volta il paese, il più povero e corrotto dell'Ue secondo diversi indicatori, verso l'ingovernabilità.Vittoria al Gerb (Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria) dell'ex premier Boyko Borissov (2009-2013), con quasi il 34% dei voti. Il suo grande rivale, il partito socialista bulgaro (Bsp) - reduce da un governo in coalizione con il partito della minoranza turca Dps rimasto al potere per poco più di un anno - tocca invece il minimo storico, al 16 per cento, seguito dal Dps che raccoglie il 14% dei voti.Superano la soglia del 4% per entrare in parlamento anche il Blocco riformista (centrodestra) con l'8,6% dei voti, il Fronte patriottico (nazionalisti) con il 6,3%, Bulgaria senza censura (centrodestra) con il 5,6%, Ataka (ultranazionalisti) con il 4,9% e Abv (centrosinistra) con 4,4%. L'affluenza alle urne intanto precipita: tra il 43% e il 45%, record negativo. Numeri alla mano, i conservatori non sono riusciti in ogni modo a ottenere una solida maggioranza in parlamento e sarà difficile la formazione di un nuovo governo.