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Stamina: gli esperti bocciano il metodo. Niente sperimentazione.


Il ministro della Salute dopo la bocciatura della pratica ideata da Vannoni da parte del nuovo comitato di esperti: "Il verdetto è senza possibilità di appello: è come rivolgersi ai maghi per farsi curare" Il Comitato di esperti, presieduto dall’ematologo Michele Baccarani ha bocciato il protocollo che utilizza cellule staminali mesenchimali a fini terapeutici, ideato dal presidente di Stamina Davide Vannoni. È stato dunque concluso il lavoro avviato circa sei mesi fa, giungendo ad una valutazione unanime.Nel parere consegnato al ministero della Salute, gli esperti affermano che non esistono i presupposti per fare partire la sperimentazione scientifica del protocollo Stamina, che utilizza cellule staminali a fini terapeutici per il trattamento di un gran numero di patologie neurologiche. La prima bocciatura arrivò infatti un anno fa dal primo Comitato di esperti di nomina ministeriale (la pronuncia venne però “fermata” dal Tar che mosse rilievi di non imparzialità del Comitato). Dopo la pronuncia del primo Comitato, le infusioni secondo il metodo Stamina sono però proseguite presso gli Spedali Civili di Brescia, a seguito delle pronunce favorevoli di diversi giudici. Ciò è stato possibile sulla base della cosiddetta legge Balduzzi che stabiliva la prosecuzione del trattamento per quei pazienti che lo avessero già iniziato. Uno “stop” agli Spedali Civili di Brescia è però arrivato di fatto lo scorso agosto, con la decisione della magistratura di sequestrare le cellule ed i macchinari per il protocollo Stamina, sulla base della sussistenza di un pericolo per la salute dei pazienti. Il sequestro è stato confermato pochi giorni fa dal Gup di Torino. Prima del sequestro delle cellule, erano una trentina i pazienti in trattamento a Brescia.