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Il Brasile sceglie ancora Dilma Rousseff: rieletta presidente


Dilma Rouseff si è riconfermata presidente del Brasile superando sul filo di lana il suo avversario, Aécio Neves: 51,6 a 48,4 il risultato finale. La sua prima dichiarazione: "Ho vinto delle elezioni storiche, sono disposta al dialogo e questo sarà il mio primo impegno di questo secondo mandato: governare in forma pacifica e democratica". Ha anche twittato Dilma, subito dopo l'annuncio dei risultati: un 'muito obrigada', molte grazie, mandato a tutti i suoi elettori.Queste sono state le presidenziali più combattute dal 1989 quando Fernando Collor battè Lula al ballottaggio per 53 a 47. Dopo non era mai più successo che due candidati avessero possibilità di vittoria fino alla fine della campagna. Fernando Henrique Cardoso, socialdemocratico come Neves, vinse due mandati (1994 e '98) con la maggioranza assoluta al primo turno, senza bisogno del ballottaggio. Nel 2002 e nel 2006 Lula ottenne maggioranze molto larghe, sopra il 60%.Oggi invece il Paese che esce dalle urne è più spaccato e nelle ultime settimane prima del voto è diventata sempre più evidente la divisione politica dei cosiddetti "due Brasile": quello del Nord e Nord-Est, molto più povero, e quello del Sud, più ricco e industrializzato. Una spaccatura non solo di classe ma anche in parte etnica. Il Nord è più nero e meticcio rispetto al Sud. "Lotta di classe nelle urne" hanno titolato molti giornali alla vigilia proprio perché Dilma trionfava nelle favelas e nel Nord povero, mentre Aécio Neves era forte tra le classi medie delle città industrializzate, da San Paolo a Sud.