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Il Pd vince, la Lega decolla, l'astensionismo trionfa


Sul podio dei vincitori di queste elezioni ci sono senz'altro il Pd, la Lega Nord e l'astensionismo. Il Pd perchè comunque ha conquistato i due governatori che sono espressione del suo partito e perchè i voti alla coalizione consistono quasi esclusivamente con i suoi in entrambi i casi; la Lega Nord perchè in Emilia Romagna (l'unica regione dove si presentava) ha doppiato Forza Italia, ha superato il M5s e ha raggiunto il record di voti in percentuale; l'astensione perchè quando il 60% dei votanti di entrambi le regioni decide di non andare a votare, non è un calo fisiologico, ma un messaggio preciso.In Emilia Romagna ha vinto Stefano Bonaccini (Pd-Sel-Cd) con il 49,05% contro Alan Fabbri (Ln-Fi-Fdi) al 29,85%. Gli altri candidati erano Giulia Gibertoni (M5s); Maria Cristina Quintavalla (L'altra Emilia Romagna); Alessandro Rondoni (Ncd-Udc) e Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini). I votanti sono stati il 37,67% degli aventi diritto. In Calabria ha vinto Mario Oliverio (Ps-Sel-Cd-civiche) con il 61,07% contro Wanda Ferro (Fi-Fdi) al 23,86%. Gli altri candidati erano Nico D'Ascola (Ncd-Udc); Cono Cantelmi (M5s) e Domenico Gattuso (L'altra Calabria). I votanti sono stati il 44,07% degli aventi diritto.C'è chi sostiene che in Emilia parte dell'elettorato del Pd si sia astenuta a causa degli scandali che hanno portato al voto sui rimborsi elettorali e chi pensa che sia il sindacato (leggi Cgil) che abbia convinto il suo elettorato di riferimento a non votare Pd. Comunque il Partito Democratico resta sempre separato in casa e questo forte astensionismo potrà gravare sull'approvazione di Jobs Act, legge di stabilità e legge elettorale da fare entro fine anno.La Lega Nord è diventato ufficialmente il partito di maggioranza relativa del centrodestra e adesso cercherà di fare la scalata a Forza Italia prosciugandola. Ha pagato l'opposizione chiara al governo Renzi; all'opposto di Forza Italia, il cui elettorato appare disorientato sui programmi e sul rapporto col governo. Matteo Salvini ha dichiarato che vuole rappresentare l'alternativa a Renzi e ambisce ad arrivare al 51%. All'interno del partito il tentativo di Roberto Maroni e Flavio Tosi di opporsi al disegno di Salvini appare sempre più difficile.Forza Italia non supera il 9% ne in Emilia Romagna, ne in Calabria. Le elezioni le ha perse già prima della presentazione della lista; quando cioè ha deciso di non apparentarsi con il Ncd (almeno in Calabria, dove la Lega era assente). I partiti di Alfano e Casini sono sopravvissuti e in Calabria entra addirittura in consiglio regionale; mentre il partito di Berlusconi è al minimo storico. L'unica regione a guida Forza Italia adesso rimane la Campania (a cui si aggiungono la Lombardia e il Veneto della Lega Nord). Se Forza Italia, in primavera, dovesse perdere la guida dell'ultima regione che gli rimane (a prescindere da come andassero le altre regioni) avrebbe perso l'ultima possibilità di risorgere e il centrodestra sarebbe definitivamente a trazione Lega. Comunque sia la leadership di Berlusconi è inesistente e c'è sempre più gente che guarda con fiducia in Raffaele Fitto.Che il Movimento 5 Stelle, infine abbia perso appare cosa chiara; ma Beppe Grillo ha avuto l'ardire di dichiarare che l'astensionismo è stato alto, ma non ha colpito il suo partito in quanto rispetto alle scorse elezioni regionali (2010) ha aumentato i voti. Peccato che nel 2010 il M5S fosse appena nato e poco conosciuto dagli italiani e peccato che proprio l'Emilia Romagna fosse la regione in cui il movimento politico di Grillo ha da subito più atechito. Il confronto vero va fatto rispetto al dato regionale delle europee di qualche mese fa ed è davvero un tracollo. Solo Forza Italia ha fatto peggio.