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I danni delle alluvioni non sono una calamità naturale


In Italia ci si accorge che il territorio è sempre più fragile. Le alluvioni di queste settimane in tutto il nord ovest Italia ne hanno dato un esempio lampante: Milano (Seveso e Lambro); Genova, Alessandria, Parma. Questo avviene perchè il territorio è stato antropizzato in modo scellerato, senza cura e senza prevedere che anche la natura ha bisogno dei suoi spazi. Oggi assistiamo a precipitazioni sempre più frequenti ma anche molto più abbondanti e quindi difficili da controllare. C’è inoltre da considerare un altro aspetto: quest’anno abbiamo avuto un’estate particolarmente piovosa e il terreno è già ricco di acqua e non riesce ad assorbire le normali precipitazioni autunnali. Il terreno è saturo. Infine dobbiamo calcolare la morfologia dei nostri territori: l’Italia è per la maggior parte collinare e montuosa quindi l’acqua tende già normalmente a scendere a valle. Con queste precipitazioni e con i terreni saturi è inevitabile che le città che si trovano in prossimità di vallate o di foci di fiumi e torrenti possano essere alluvionate.Ma a parte questo anno eccezionale; non sono nel 2014 ci sono state esondazioni e non solo quest'anno ci sono state vittime a causa di queste. Perchè non si è fatto nulla per evitarle? Si è scoperto dopo le ultime polemiche che i fondi per le opere di consolidamento dei fiumi dovuti alle alluvioni degli scorsi anni erano stati stanziati e i sindaci avevano fatto, nella maggior parte dei casi i relativi bandi. L'iter si è bloccato al Tar, a si era fatto ricorso; che aveva sentenziato o la non corretta emissione del bando o irregolarità nella procedura dei lavori. Insomma cavilli. Che però hanno lasciato tutto in stallo; non hanno risolto i problemi dei fiumi e con i territori a ridosso dei grandi centri così maltrattati alle prime alluvioni si è ricreato disagio e morte.Questo situazione è stata al centro di molte polemiche a livello nazionale. Ad esempio il premier Matteo Renzi ha dichiarato: "Trovando le opportune soluzioni giuridiche, non lasceremo soli coloro che vogliono ripartire e saremo pronti a fare la nostra parte. Non è possibile che ci siano situazioni di difficoltà anche in alcuni casi legate ai ritardi della burocrazia se il problema è l’acqua perchè piove tanto, è comprensibile; se il problema è la mancanza di strutture, di opere pubbliche perché c’è già il finanziamento ma ci sono i ricorsi al Tar, allora bisogna cambiare qualcosa anche a livello di norme".