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I cerchi del Pd


Un modo assolutamente semplice per capire quello che sta succedendo all'interno del Pd capire come le varie correnti interne si sono o meno coalizzate intorno a Renzi in modo capire, appunto, i vari cerchi che gli girano attorno.Il primo cerchio è costituito, ormai sia dai fedelissimi della prima ora, cioè da chi era con lui quando era all'opposizione del partito, sia chi lo ha aiutato a diventare maggioranza. Del primo gruppo fanno parte Maria Elena Boschi, Graziano Delrio, Debora Serracchiani, Luca Lotti, Alessia Morani ecc. Del secondo Dario Franceschini (vero passepartout), Walter Veltroni, Alessandra Moretti, Marianna Madia, Pina Picierno ecc.Il secondo cerchio è costituito dai Giovani Turchi; cioè da chi è stato avversario nella partita delle primarie; ma che quasi subito dopo si è messo a disposizione e sta aiutando collaborativamente Renzi a governare. Stiamo parlando di Matteo Orfini (il presidente del partito), Andrea Orlando ecc.Il terzo cerchio è costuito da chi per senso di responsabilità non vuole far cadere il governo o mettere in difficoltà il partito; ma che per ogni mano tesa a Matteo Renzi antepongo due schiaffi e comunque ribadiscono sempre il concetto che non sono d'accordo e si pongono come la futura alternanza a Matteo Renzi alla guida del partito. Sono Pierluigi Bersani, Roberto Speranza, Cesare Damiano, Guglielmo Epifani, Francesco Boccia ecc.Il quarto e ultimo cerchio è costituito da chi proprio non ha nessuna voglia di collaborare con questo Pd, ma allo stesso tempo (nonostante alcune dichiarazioni) nemmeno di andarsene: Giuseppe Civati, Stefano Fassina, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre.Poi ci sono delle eccezioni. Ci sono ad esempio due civatiani che non hanno seguito Civati e invece dal quarto sono andati direttamente nel primo cerchio: si tratta di Filippo Taddei responsabile economia e lavoro del Pd e colui che ha preparato il Jobs Act (che a Civati proprio non va giù) e Maria Carmela Lanzetta (ministro degli enti locali).