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Mubarack prosciolto


L'ex rais egiziano Hosni Mubarak, prosciolto sabato dalle accuse di complicità per la morte di oltre 200 persone nelle rivolte del 2011, dovrebbe presto uscire dall'ospedale militare in cui sta scontando la pena. Lo ipotizza il suo legale Farid el-Deeb, che lo ha spiegato alla France Presse. Condannato a tre anni per corruzione in un altro processo, Mubarak ha già scontato due anni di detenzione. "In base ad un recente emendamento, una volta superati i due terzi della pena, ci può essere la scarcerazione", ha detto el-Deeb. Ieri intanto una persona è morta in scontri con le forze dell'ordine al Cairo, mentre una settantina di manifestanti sono stati arrestati. Lo riferiscono fonti della sicurezza. Dopo il proscioglimento dell'ex presidente Mubarak, manifestanti si erano raccolti vicino a piazza Tahrir dove, secondo testimoni, la polizia ha sparato pallottole vere.Partite in sordina le proteste degli anti-Mubarak sono cresciute in serata con circa 700 manifestanti che hanno tentato di arrivare a Tahrir, chiusa dalle forze dell’ordine, con slogan come «morte a Mubarak» e «abbasso i militari», respinti dai gas lacrimogeni. La polizia ha fermato 35 dimostranti. È stata la coalizione «anti-golpe» con i giovani dei Fratelli musulmani a lanciare un appello a raggiungere in strada «i rivoluzionari e le famiglie dei martiri» della rivolta del 2011. I pro-Morsi - ormai decimati dagli arresti - avevano indetto per ieri manifestazioni di massa contro l’attuale presidente Abdel Fattah al Sisi e per «l’identità islamica», ma senza riuscire a mobilitare le masse, ormai stanche - osservano gli analisti - di scontri di piazza e concentrate sui probl emi economici dell’Egitto.  «I giornalisti sono in prigione e Mubarak è quasi libero» ripetono in un tam tam che suona di guerra gli attivisti della prima ora, attivissimi anche sulla Rete. I giornalisti di al Jazeera infatti, arrestati e sotto processo con l’accusa di favoreggiamento del “terrorismo” dei Fratelli Musulmani per la copertura dei giorni seguiti alla deposizione dell’ex presidente Morsi, sono ancora in cella e, nonostante l’attuale presidente Sisi abbia ventilato l’ipotesi di una grazia o di un’estradizione nei loro paesi, la soluzione non è all’orizzonte (l’ex rais resta comunque in prigione perché condannato a 3 anni di carcere per sottrazione di fondi pubblici destinati ai restauri del palazzo presidenziale).