Snorki sarai tu!

Nel M5s nasce la corrente Pizzarotti


L'ennesima sconfitta alle regionali (di Calabria ed Emilia Romagna) ha fatto in modo che Beppe Grillo si dichiarasse stanchino e affidasse il partito a un direttorio di cinque persone (Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia); ma in realtà continuando a prendere decisioni con Casaleggio. Ma la protesta per le continue esplulsioni e per la chiusura totale e quindi verso il congelamento della propria azione politica si è coagulata a Parma intorno a Federico Pizzarotti. Erano presenti amministratori locali del Movimento, molti parlamentari e sopratutto tutti gli esplulsi del movimento. Invitati anche i cinque del direttorio, che però non si sono presentati. Sono rimaste le cinque sedie vuote in prima fila a sottolinearne l'assenza.Il sindaco di Parma ha chiarito che non vuole uscire dal movimento; ma non rinuncia a chiedere più democrazia e sopratutto un ripensamento delle espulsioni: "L'auspicio è quello di riscoprire i valori da cui siamo partiti. Che erano sicuramente un pò meno scontrini e molto di più sui contenuti". Rincara la dose Giulia Sarti che afferma che si potrebbe anche ridiscutere l'opportunità di lasciare il nome di Grillo nel simbolo e sopratutto il fatto che il simbolo stesso sia di proprietà di Grillo e non del movimento. Da sottolineare il comportamento del sindaco di Livorno Filippo Nogarin, che prima decide di partecipare; ma all'ultimo manda un suo delegato e non si presenta. Ma sopratutto che all'indomani della manifestazione fa sapere a tutti: "Io stò con Grillo!".