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Governo Renzi: decimo mese


Il decimo mese del governo Renzi è stato percorso sia dalle elezioni regionali in Calabria ed in Emilia Romagna, che hanno visto alzare a livelli altissimi il tasso di astensione dal voto; sia dall'inizio dell'inchiesta Mafia Capitale che ha rivelato l'ennesimo scandalo di tangenti e malaffare. Matteo Renzi ha dovuto porre rimedio ad entrambi. Il dopo voto ha evidenziato come il suo governo non sia più in una fase di ascesa (ora occupata dalla Lega di Salvini che si appresta a diventare il terzo partito italiano superando Forza Italia) e allo stesso tempo Renzi è obbligato a far approvare misure spesso poco popolari contenute nella legge di stabilità, nel jobs act e nelle riforme costituzionali e della legge elettorale.A seguito dei fatti di Mafia Capitale è stata varato un ddl anti-corruzione che consiste in "più anni di carcere, prescrizione più lunga per corruzione, concussione e induzione".  “Condannati in carcere anche se patteggiano e gli avvocati non ci provino ad allungare i tempi per arrivare alla prescrizione” il ministro Guardasigilli Andrea Orlando. Sul fronte delle sanzioni il ministro Orlando, dopo mesi di scandali, dal Mose a Mafia capitale passando per Expo, è riuscito a rompere il tabù del centrodestra che non ne vuole sapere di aumentare le pene da cui deriverebbe un inevitabile allungamento della prescrizione.A Maria Elena Boschi è toccato tener punto sulle riforme istituzionali, che Forza Italia dice di voler approvare; ma che tenta sempre di rallentare, fino a dire che è meglio votarle dopo l'elezione del presidente della Repubblica. A questo proposito Boschi ha detto che il Pd sceglierà un nome al suo interno e lo proporrà alle altre forze.Il recente sciopero generale organizzato dalla Cgil e dalla Uil era proprio contro il jobs act, la legge finanziaria e il non rinnovo contrattuale dei dipendenti della pubblica amministrazione. Sostanzialmente oltre che contro il premier, anche contro l'operato ministeriale di Marianna Madia e di Giuliano Poletti. La Cisl è rimasta contraria allo sciopero poichè crede che “Il Paese ha bisogno di fabbriche aperte, non occupate (…) Lo sciopero generale non è la soluzione adatta per fronteggiare i temi del lavoro”. Lo ha dichiarato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.Federica Guidi si sta occupando delle liberlizzazioni da fare nei prossimi mesi: "Stiamo mettendo a punto una proposta di legge sulle liberalizzazioni, la bozza è già pronta. Fra i settori interessati ci saranno parafarmacie e poste e molti di quelli che vengono citati nella proposta dell'Antitrust". Guidi inoltre è presente a tutti tavoli di trattativa delle aziende in crisi aperte con la mediazione dello Stato. Fra i casi risolti recentemente ci sono la Lucchini di Livorno, l'Ast di Terni. Si sta cercando ancora una soluzione per l'Ilva di Taranto (ma si persa di nazionalizzarla per poterla risanare e poi rivenderla).Come se Pier Carlo Padoan non ne avesse abbastanza con la composizione e la votazione della legge di stabilità; in questo mese è stato molto occupato con il piano Juncker per la crescita economica dell'Eurozona. Il punto è che solo una minima parte dei capitali promessi sono effettivamente disponibili. Il ministro ha dichiarato: "Nell'Unione Europea bisogna fare presto per la realizzazione del piano Juncker, perché la crisi non cessa. Si inserisce in un contesto nel quale l'economia europea fatica a riprendere una crescita sostenuta: direi di più, mostra rischi che invece di allentarsi diventano più pressanti in termini di crescita che striscia sul fondo. Ci vogliono parecchi mesi perché il piano diventi operativo e rischiano di essere tanti. Ma qui scatta il ruolo della Banca Europea Investimenti". A gelare Padoan ci pensa Juncker in persona. "Io non ho denaro fresco, ma se gli Stati vogliono contribuire con risorse nazionali al fondo sono benvenuti. Lo dico ai romani e ai parigini, a cui tutto questo non basta".L'Italia cambia strategia di fronte all'ennesimo no della Corte Suprema indiana ha respinto le ultime richieste dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e si oppone, «per ragioni di salute» alla decisione che impone il ritorno di Massimiliano Latorre a Delhi. Il governo italiano ha deciso di richiamare l'ambasciatore in India, Daniele Mancini, per consultazioni. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha aggiunto: «Non possiamo escludere l'avvio dell'arbitrato internazionale, l'opzione è sul tavolo e una decisione verrà presa nei prossimi giorni». Roberta Pinotti è ancora più dura: «L'impegno per il pieno recupero fisico di Massimiliano Latorre è una priorità per il Governo e nulla sarà fatto per mettere a rischio le sue condizioni. Di conseguenza non verrà fatto tornare in India»,  (Latorre dovrebbe affrontare l’8 gennaio un intervento cardiaco). E ancora: «Le nostre istanze erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso. Salvatore Girone è in India da quasi tre anni, la sua detenzione crea disagio ed è in cima ai nostri pensieri. Il Governo metterà in atto tutte le misure possibili per rimediare».Il ministro Stefania Giannini più che per dei fatti inerenti al suo ministrero è stata raggiunta da una sentenza della Corte dei Conti umbra che le contesta un danno erariale di 420mila euro. Dopo oltre un anno di indagini la Corte dei Conti umbra ha citato a giudizio il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ex Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia. Gli atti contestati al ministro dell’Istruzione, riguardano il subaffitto, avvenuto nel 2008, di un immobile occupato in parte dall’Università e di proprietà della Fortebraccio srl di Perugia.Nessuna attività ministeriale, infine, per Angelino Alfano troppo occupato nel unione dei gruppi parlamentari di Nuovo Centrodestra e Udc. Nasce Area Popolare solo in parlamento; chissà che prima o poi diventi anche un movimento politico. Ma considerando quanto ci hanno messo a fare il gruppo parlamentare e come in fretta mutano gli equilibri politici non credo sia facile.