Snorki sarai tu!

Da delegato sindacale contesto questo sindacato


E' difficile per me scrivere questo post perchè sono un delegato sindacale Uil e credo nei diritti dei lavoratori;  ma sono sempre stato una persona che ragiona con la sua testa e che non vive ripetendo quello che sente in giro. Per questo mi trovo a fare a malincuore delle considerazioni amare su istituzioni a cui credo ancora.Mi riferisco a un certo modo di vedere e vivere il sindacato: sopratutto da parte della Uil e della Cgil. Considero l'azienda in cui lavoro un piccolo microcosmo della situazione generale e vedo che nel mio stesso ufficio convivono colleghi con ogni tutela possibile e immaginabile (dalla tredicesima ai buoni pasto ad esempio) e chi, oltre a non aver certezza di essere riconfermato, queste cose non sa nemmeno cosa siano. Non ne faccio una colpa ai miei datori di lavoro perchè le leggi sono queste; ma proprio per questo credo che sia giusto cambiarle queste leggi.Tornando alla situazione nazionale, il punto di rottura dentro di me è avvenuto durante lo scorso sciopero che Uil e Cgil hanno fatto contro il governo. Il punto non è tanto che condivido oltre il jobs act, anche la stragrande maggioranza delle cose che ha fatto questo governo o la mia fede politica; ma, piuttosto, la visione che il sindacato ha delle politiche del lavoro. In poche parole (e senza girarci intorno) credo che il sindacato che in tutti questi anni è stato miope continuando a tutelare solo chi un lavoro ce l'aveva e non curandosi di tutti quei ragazzi che non sanno nemmeno cosa vuol dire non avere la preoccupazione di stare continuamente a cercarsi un nuovo lavoro. Poi devo ammettere che ho un sospetto che i veri motivi per cui i sindacati si siano mossi in questo modo così definitivo è politico; visto che con la riforma Fornero (che ha solo peggiorato le cose) non hanno fatto nemmeno un'ora di sciopero.Insomma, questo sindacato non si è mai occupato dei precari e sembra non aver nessuna intenzione di cominciare adesso e questo mi dispiace tantissimo perchè io nel sindacato ci credo e voglio continuare a crederci. E il fatto di avere un contratto a tempo indeterminato non mi fa sentire a posto con me stesso; perchè io credo che a tutti debba essere data la possibilità di averlo. Anche perchè tutta questa gente che lavora da anni senza tutele da anziano non andrà nemmeno in pensione. Cari sindacati pensateci: è giusto questo? Siete nati nati nel diciannovesimo secolo per migliorare la condizione dei lavoratori o per peggiorarla? Anche perchè quest'ultima cosa succederà se non vi svegliate e capite che il jobs act non è precarietà! La verità è che solo un rinnovamento del sindacato potrebbe migliorare la situazione: basta con questa gente che è stata giovane negli anni settanta e crede che la situazione sia come ai suoi tempi. Molto sconsolato anche per il ricambio dei vertici Uil. Rimpiango Angeletti!