La Corte Costituzionale ha detto no al
referendum sulla legge Fornero, dicendo no alla ammissibilità del questito proposto dalla Lega Nord. Il problema sta a monte Il referendum non è stato considerato amissibile perchè secondo Costituzione non possono essere modificate da referendum tutte le leggi di bilancio e la riforma delle pensioni viene considerata tale. L'ultimo referendum non ammesso per gli stessi motivi e quello sulla legge Amato nel 1994. C'è una grossa eccezione, però: il referendum sulla scala mobile.Ora, però a mio avviso la legge Fornero va sottoposta a modifiche e questo possono essere fatte solo dal Parlamento o in alternativa (e credo si farà così) dal governo progettando una legge che gli subentri. Non certo con referendum impossibili da fare e che sono stati proposti solo per aumentare i propri voti elettorali con scelte demagogiche.E infatti il segretario della Lega Nord Matteo Salvini l'ha buttata in caciara: "I giudici della Consulta hanno fottuto un diritto sacrosanto. Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla oggi muore la democrazia. E’ una vergogna. Vaffanculo, lo senta tutta l’Italia”. L'altra protagonista della vicenda Elsa Fornero dichiara: "La Corte avrà avuto le sue buone ragioni. Ritengo questa decisione positiva per il Paese. Ora il Parlamento, se vuole, esamini la riforma con pacatezza e lungimiranza. I referendum sono un esercizio di democrazia. Ma saremmo entrati in una campagna elettorale continua. Se il Parlamento vuole esaminare la riforma a tre anni dalla sua introduzione lo può fare. Lungi da me dire che la legge è perfetta ma è preferibile un passaggio parlamentare”.Tra gli altri pareri il leghista Roberto Calderoli dichiara: “Sono sconcertato, è una sentenza che assume un significato squisitamente politico e che sembra fatta apposta per salvare il governo Renzi. È evidente che se il referendum fosse stato accettato la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe votato a favore e una volta caduta l’odiosa legge Fornero sarebbero andati a casa Renzi e il suo governo e si sarebbe tornati al voto. Invito tutti a venire alla manifestazione della Lega Nord il prossimo 28 febbraio a Roma per far sentire la propria voce perché stanno cercando di togliere al popolo il diritto di poter votare”. Cesare Damiano: “Al di là della questa decisione, il tema previdenziale va comunque messo all’ordine del giorno dal governo. La situazione non è più reggibile per le conseguenze che la “riforma” Fornero ha prodotto. In primo luogo, l’eccessivo innalzamento dell’età pensionabile, oltre i 67 anni, frena l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. In secondo luogo il problema dei cosiddetti esodati, che non è ancora concluso nonostante il fatto che con sei salvaguardi e si sia risolta positivamente la situazione di oltre 170.000 lavoratori, impone una correzione al sistema pensionistico. Le nostre proposte sono note: l’introduzione di un criterio di flessibilità a partire dai 62 anni di età con 35 di contributi per consentire l’accesso alla pensione, oppure l’adozione di “Quota 100″".