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La vittoria di Tsipras vista dall'Italia


L'eco della vittoria di Alexis Tsipras si è fatto sentire in tutta Europa. A Bruxelles e a Francoforte cercano di capire se il nuovo premier greco fa sul serio e discuteranno sulle loro prossime mosse. In Italia, invece, ci sono molte persone che s'impossessano della vittoria di Tsipras. Ovviamente tutti nel centrosinistra. Solo guardando alcune foto apparse sui maggiori quotidiani europei ci si accorge che a festeggiare la vittori adi Syriza c'era più bandiere del partito italiano Rifondazione Comunista, che quelle di Syriza stessa. Ma nonostante questo Rifondazione non ha avuto molto spazio nei mei per commentare questo evento.Così non è per Sinistra Ecologia e Libertà, che rivendica di essere il nucleo per la formazione di una futura sinistra italiana che prenda ispirazione proprio dalla vittoria di Syriza che solo pochi anni fa era un partito del 5% e ora è al governo del suo paese. Alla convention di tre giorni organizzata a Milano da Sel e intitolata ‘Human Factor’, per molti l’ennesimo tentativo di mettere insieme le forze a sinistra del Pd, si è intavolata una discussione sul futuro della sinistra. Per Stefano Fassina c'è bisogno "di un lavoro comune fra per­sone che mili­tano in par­titi diversi, fra rap­pre­sen­tanti degli inte­ressi eco­no­mici e sociali, del volon­ta­riato e della cul­tura. Da Atene arriva un mes­sag­gio che spinge verso un lavoro comune. Dob­biamo rac­co­glierlo. Ma dob­biamo dare prio­rità ai con­te­nuti, non ai contenitori". Quindi niente Syriza italiana. Giuseppe Civati è a metà strada: «In tanti se ne sono già andati. Non c’è bisogno di dividere il Pd ma io non posso garantire che questo non succeda. Non c’è alcun disegno per rompere, ma se non si cambia non è una scissione, è un’altra cosa ed è un’altra cosa che vogliamo costruire tutti insieme. Per me è doloroso dire queste cose perché sono partito dall’Ulivo. Se queste cose interessano il Pd io ne sarò felice. Se non interessano, come dice Renzi, ce ne faremo una ragione».Stefano Rodotà taglia le gambe alla sinistra italiana, quella che sta cercando di creare una nuova formazione politica che si ispiri al leader greco Tsipras. "Chi pensa di ricostruire un soggetto di sinistra o socialmente insediato guardando a Sel, Rifondazione, Alba e minoranza Pd sbaglia. Mentre capisco la scelta del papa straniero Tsipras, non condivido l’idea di una Syriza italiana. È una forzatura. In Grecia Syriza ha raggiunto l’attuale consenso perché durante la crisi economica ha svolto un lavoro effettivo nel sociale dove ha garantito ai cittadini diritti e servizi grazie a pratiche di mutualismo: penso alle mense e alle cliniche popolari, alle farmacie e alle cooperative di disoccupati. In Italia la situazione è differente. Lo dico senza iattanza, ma hanno perduto una capacità interpretativa e rappresentativa della società, nulla di nuovo può nascere portandosi dietro queste zavorre. Rifondazione è un residuo di una storia, Sel ha avuto mille vicissitudini, la Lista Tsipras mi pare si sia dilaniata subito dopo il voto alle Europee. Ripeto: cercare di creare una nuova soggettività assemblando quel che c’è nel mondo propriamente politico secondo me è una via perdente. La sinistra italiana ha alle spalle due fallimenti: la lista Arcobaleno e Rivoluzione Civile di Ingroia. Due esperienze inopportune nate per mettere insieme i cespugli esistenti ed offrire una scialuppa a frammenti e a gruppi perdenti della sinistra". Alexis Tsipras ha fatto una dichiarazione che fa capire le sue future alleanze europee: «Io sono come Matteo Renzi, voglio cambiare verso all’Europa». E poi ancora: «Io personalmente Renzi non lo conosco ma i nostri staff hanno preso contatti e la nostra sintonia è naturale. Va cambiato verso perché l’austerità sta strangolando tutti. Lo incontrerò molto presto e avremo tanto di cui parlare. La pensiamo alla stessa maniera sulla necessità dello sviluppo e sull’uscita da questo rigore alla tedesca che sta danneggiando tutti i cittadini europei».Queste frasi stanno mandando in tilt parte della sinistra italiana. Quella del dissidente dem Civati, di alcuni della minoranza Pd, di Sel e di ciò che resta della lista “L’Altra Europa”. La stessa sinistra movimentista che ad Atene ha mandato una delegazione - la Brigata Kalimera - per sostenere (e magari studiare) l’ascesa del leader greco. Se poi si aggiunge che anche lui nel formare il suo governo si è alleato con una formazione di centrodestra ...