Snorki sarai tu!

Il giuramento di Mattarella


Il discorso d'insediamento di Sergio Mattarella è durato poco rispetto agli analoghi discorsi dei suoi predecessori ed è stato applaudito ben 42 volte (anche dal M5s). Il neoeletto presidente, rivolto al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali (i 1009 grandi elettori), ha aperto il suo discorso di insediamento ringraziando per prima cosa i suoi due predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Poi è entrato subito nel vivo e ha dichiarato di voler rappresentare l'unità nazionale e difendere i principi costituzionali, "che non possono rischiare di essere intaccati dalla crisi". Mattarella ha salutato gli stranieri presenti nel nostro Paese, ha sottolineato l'urgenza delle riforme, prima fra tutte la legge elettorale. E ha assicurato che sarà un "arbitro imparziale" a patto che i giocatori lo aiutino "con la loro correttezza". Si è compiaciuto di avere di fronte un "Parlamento di giovani, portatori di nuove speranze". Ha affermato che difendere la Costituzione vuol dire "garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna, in ambienti sicuri". Standing ovation dell'Aula quando ha rammentato il valore della Resistenza e dell'antifascismo e della lotta alla mafia, nominando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ha fatto appello alla pace e alla necessità di risposte globali contro il terrorismo internazionale, ricordando il sacrificio del piccolo Stefano Taché, ucciso in un attentato alla Sinagoga di Roma nel 1982. E ha rivolto un pensiero agli italiani rapiti, padre Paolo Dall'Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli. Ha promesso il massimo impegno per portare a casa i due marò Salvatore Latorre e Massimiliano Girone. Ha citato il Papa e i suoi severi moniti contro i corrotti.Come detto, al cerimoniale di insediamento erano presenti tutte le alte cariche dello Stato e i leader e segretari delle forze politiche, che hanno commentato positivamente il discorso del presidente. C'era anche Silvio Berlusconi che inizialmente ha scherzato dicendo di essere stato colpito da "assoluta afasia". Ma che poi ha trovato la voce per definire il discorso di Mattarella "rispettoso della Costituzione". E si è reso protagonista di un siparietto con Matteo Renzi. Il premier si è avvicinato al leader di Forza Italia per presentargli di persona il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. A quel punto l'ex cavaliere ha scherzato: "Spero non sia birichino come te". Pronta la replica di Renzi: "Il bello è che io lo sono meno di te".Più tardi il premier ha comunicato in un Consiglio dei ministri "lampo" che "in ossequio a una prassi istituzionale" consolidata avrebbe "rassegnato le dimissioni del Governo al nuovo presidente della Repubblica". Il quale, sempre secondo prassi, poco dopo le ha respinte. Come preannunciato, Beppe Grillo ha dato forfait alla cerimonia nel Salone dei Corazzieri. Ma ha pubblicato sul suo blog una lettera indirizzata al Capo dello Stato con ben nove auguri. Il primo, si legge nel testo, "è quello di tutelare la Costituzione italiana". Il secondo "è di non firmare leggi palesemente incostituzionali proposte dal governo". Il terzo è "promuovere con i mezzi a sua disposizione leggi per proteggere le fasce più deboli della popolazione". Il quarto è "ribadire la posizione della Corte costituzionale, di cui lei ha fatto parte, sulla illegittimità dell'attuale legge elettorale". Il quinto è "combattere il legame incestuoso tra partiti e criminalità organizzata". Il sesto è "ripristinare la centralità del Parlamento". Il settimo augurio è quello di "esprimere la sua solidarietà in quanto capo dello Stato al pm di Palermo Nino Di Matteo". L'ottavo è "promuovere un riordino del sistema informativo pubblico". Infine l'ultimo è quello di "essere ricordato alla fine del suo settennato con la stima e l'entusiasmo che hanno accompagnato la sua elezione". L'altro assente era Matteo Salvini: "Non sapevo di essere stato invitato e di avere un posto", ha detto dai microfoni di Radio Padania. Ma ha anche sottolineato, che anche se l'avesse saputo in tempo comunque non sarebbe andato perchè Mattarella ha fatto parte di quella Corte che ha bocciato poche settimane fa il referendum per l'abolizione della legge Fornero.Mattarella ha chiesto al segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, e ai consiglieri di rimanere nell'esercizio delle proprie funzioni fino alle decisioni definitive che assumerà in ordine ai rispettivi incarichi. Tra i più quotati a succedere a Marra ci sarebbero l'ex segretario generale della Camera Ugo Zampetti e Sando Pajno, palermitano, presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato. Legato al neo capo dello Stato da un'amicizia lunga trent'anni, Pajno è figlio del procuratore di Palermo che indagò proprio sull'omicidio di Piersanti, il fratello di Mattarella ucciso dalla mafia nel 1980.