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Caso Ruby: Cassazione conferma l'assoluzione per Berlusconi


La sesta sezione penale della Corte di Cassazione dopo oltre nove ore di camera di consiglio ha confermato l'assoluzione, diventata definitiva, di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. L'ex premier era imputato di concussione per induzione e prostituzione minorile. Condannato in primo grado a 7 anni, era stato assolto in appello. Le possibili scelte erano tre: definitiva assoluzione, l'annullamento del verdetto del luglio scorso con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Milano, oppure l'annullamento dell'assoluzione per uno solo dei due reati contestati a Berlusconi.Berlusconi non ha commentato a caldo la sentenza, ma lo ha fatto il suo consigliere politico, Giovanni Toti. "Una grande notte per la giustizia. La fine di un incubo per la democrazia". Daniela Santanchè: "La signora Boccassini e la procura di Milano chiedano scusa al Paese per il tentativo, davvero subdolo, di aver dato vita a un processo basato sul nulla, se non sul loro fanatismo". Stefania Prestigiacomo: "La decisione della Cassazione conferma quello che abbiamo sostenuto fin dall'inizio: il processo Ruby era una farsa, costruita ad hoc dalla procura di Milano, per destabilizzare Silvio Berlusconi. Giustizia è stata fatta, finalmente". Anna Maria Bernini: "Assolto. E ancora assolto. Ma chi lo risarcisce della sofferenza e dei danni politici di questi anni?"Soddisfatti anche gli ex alleati di Area Popolare che sono sempre rimasti legati a Berlusconi. Nunzia De Girolamo: "Felice per assoluzione presidente Berlusconi. Riformiamo velocemente la giustizia: processi celeri e giusti. Stop 'abusi' a spese dei cittadini". Fabrizio Cicchitto: "La Cassazione ha confermato che il processo Ruby non stava in piedi da nessun punto di vista. E' dunque la totale disfatta di chi lo ha costruito e portato avanti, dal procuratore generale Bruti Liberati alla pm Ilda Boccassini. Ed è la testimonianza che Il fanatismo è esattamente il contrario di una equa amministrazione giustizia".E adesso? Sul fronte giudiziario le altre preoccupazioni per l'ex premier riguardano il processo di Napoli per la presunta compravendita di senatori, che lo vede imputato insieme a Valter Lavitola, e l'inchiesta Ruby Ter nella quale è indagato insieme agli avvocati Nicolò Ghedini e Piero Longo con l'accusa di aver comprato le testimonianze di alcune partecipanti alle cene di Arcore oggetto dei processi Ruby e Ruby Bis.