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Elezioni in Israele: vince ancora Netanyahu, ma formare un governo non sarà semplice.


Benjamin Netanyahu ha vinto a sorpresa le elezioni in Israele. Il Likud, sempre più un partito personale, si conferma primo partito con 30 seggi, seguito dall’Unione sionista di Isaac Herzog e Tzipi Livni con 24 seggi. Terza forza politica del Paese, un risultato senza precedenti, è la Lista Unita che raggruppa i quattro partiti arabi israeliani (14 seggi). Al quarto posto si piazza Yesh Atid, il partito centrista dell’ex ministro delle Finanze Yair Lapid, con 12 seggi, seguito dall’altra sorpresa di questa tornata elettorale, Kulanu (10) seggi il partito “inventato” dall’ex membro del Likud Moshe Kahlon, ex ministro delle Comunicazioni amato, soprattutto dai giovani, per aver abbassato le tariffe delle compagnie che gestiscono la telefonia mobile. Otto seggi vanno ad Habayit Hayehudi del “tecno colono” ed ex ministro dell’Economia Naftali Bennett; gli ortodossi sefarditi di Shas si attestano a 7, United Torah Judaism a 6 così come Yisrael Beiteinu del super falco Avigdor Lieberman, il grande sconfitto di queste elezioni, per chiudere con la sinistra sionista del Meretz, 4 seggi.Il leader dell’opposizione, Isaac Herzog, ha parlato con Netanyahu per congratularsi con lui per la vittoria. Il politico ha poi aggiunto che lo Zionist Union party continuerà a essere una alternativa alla destra del Likud di Netanyahu. I due leader dell'Unione sionista di centro-sinistra, Isaac Herzog e Tzipi Livni, che tutti i sondaggi alla vigilia delle elezioni davano in testa, hanno dovuto fare i conti con la realtà delle urne. "Non è una mattina facile per noi e per coloro che credono nella nostra politica. Guideremo la battaglia, insieme ai nostri alleani nella Knesset, per i valori in cui crediamo - si legge nel comunicato pubblicato dal sito di Haaretz - Lotteremo nel nome dei cittadini di Israele per la giustizia sociale, per un orizzonte diplomatico, per l'eguaglianza e la democrazia, nella speranza di riuscire a conservare uno stato ebraico sicuro e democratico. Ringraziamo di cuore tutti coloro che credono in noi".Gelo, invece, dagli Stati Uniti. La prima reazione della Casa Bianca sono state le congratulazioni dell’amministrazione Obama con gli israeliani per il voto e la dichiarazione che ci si attende che si formi un governo di coalizione. Nessun cenno, nelle parole di David Simas, assistente del presidente americano, alla vittoria di Netanyahu. E non è ancora arrivata la telefonata di Obama di congratulazioni al premier (che è stato invece contattato dal segretario di Stato Kerry). Il tutto mentre alla luce dell’esito delle elezioni in Israele gli Stati Uniti fanno sapere di valutare la strada da seguire per portare avanti il processo di pace in Medio Oriente.L’azzardo di Netanyahu sembra essere riuscito. Ma trasformare un successo personale in una coalizione di governo stabile e omogenea, questo è tutt’altro discorso. Per vincere, Netanyahu deve attingere dal serbatoio delle altre forze della destra più radicale, il partito di Lieberman e “Habayt Hayehudi” (Casa Ebraica) di Bennett. Ma in base ai risultati finali il governo delle destre vagheggiato da Netanyahu alla vigilia del voto raggiungerebbe 17 seggi in meno di quelli necessari (61 su 120) per avere la fiducia della maggioranza della Knesset. Il che porta il capo dello Stato, Reuven Rivlin, anch’egli Likud, a dichiarare: “Soltanto un governo di unità nazionale può evitare la disintegrazione della democrazia d’Israele e nuove elezioni anticipate”.