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Graziano Delrio nuovo ministro delle Infrastrutture


Prima la ministro Maria Carmela Lanzetta ha dato le dimissioni per essere assessore in Regione Calabria, anche se poi ha subito rinunciato. Poi il ministro Maurizio Lupi ha dato le dimissioni per le intercettazioni a suo riguardo in merito alle indagini sugli appalti Grandi Opere. Ci sono quindi due ministeri da assegnare.Il ministero delle Infrastutture è stato assegnato a Graziano Delrio, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Fidatissimo di Renzi è stato anche per breve tempo papabile per diventare presidente della Repubblica; ma quasi subito per il suo essere troppo renziano è uscito dai giochi. Ultra cattolico, ma di sinistra. Qui notiamo una finezza tipicamente renziana: il precedente ministro era un cattolico di Comunione e Liberazione, cioè business e destra, l’attuale ministro è un cattolico educato dal nipote di Dossetti, cioè sinistra e dottrina sociale della Chiesa. Dire Comunione e Liberazione e dire Dossetti è come dire cane e gatto. Ma Renzi non l’ha scelto solo per questo: l’ha scelto perché è un uomo capace (qualità che però non sarebbe stata sufficiente) e perché è un fedelissimo (qualità necessaria). Sta col premier-segretario fin dal primo momento, alle due primarie che lo riguardano ha votato sempre Renzi contro Bersani, alla sua ascesa si sono via via opposti sia D’Alema che Veltroni, che è una specie di patente. Insomma, non ha niente a che vedere con il cuore “pciista” del Pd, ma ha casomai pascolato tutta la vita sui prati della Margherita. Suo padre era un piccolo costruttore edile di Reggio Emilia, abbastanza sfortunato, comunista convinto. Il figlio, cresciuto povero nel quartiere della Rosta Vecchia, fu protagonista di una conversione assoluta, parrocchia dalla mattina alla sera e poi candidatura a sindaco di Reggio Emilia contro i rossi che l’avevano governata da sempre (alle primarie). Vittoria per due volte di seguito (2004 e 2009). Di lì alla guida dell’Associazione dei comuni, poi ministro per gli Affari regionali nel governo Letta, poi con Renzi nel delicatissimo posto di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quello che all’epoca di Berlusconi era occupato da Gianni Letta. Adesso le Infrastrutture e Trasporti, altro ministero-chiave, altra centrale di smistamento di un mucchio di miliardi.Restano da coprire altre due caselle: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio (dove c'è da sostituire Delrio) e il ministro delle Regioni (quello che il premier ha offerto all'Ncd). Il partito di Angelino Alfano è ancora oggi alle prese con una serrata discussione interna per via della questione del portafoglio del ministero (vuoto o, al più, con i soli Affari regionali ma non i fondi Ue che dotrebbero restare a palazzo Chigi o allo stesso Delrio) e in tensione con Renzi per la gestione del rimpastino. "Se ne parla dopo Pasqua", avevano anticipato già nel pomeriggio fonti Ncd. In 'pole', comunque, restano sempre Dorina Bianchi e Federica Chiavaroli.Diversa la questione del successore di Delrio. Una scelta che spetta solo ed esclusivamente a Renzi, per un ruolo chiave che è totale fiducia del premier. Per la decisione si dovrà attendere, forse non tantissimo. Secondo alcune fonti di governo il premier potrebbe essere in grado anche di chiudere entro domani. Se no, si andrà a dopo Pasqua. La novità dell'ultima ora sarebbe quella che la candidatura di una donna, non sarebbe poi così certa. Anzi. A Palazzo Chigi potrebbe continuare a sedere 'un' sottosegretario: "Un nome a sorpresa, di piena fiducia di Renzi", sono le ultime voci che circolano in ambienti governativi. Non Luca Lotti, quindi, per altro già responsabile di diversi dossier 'chiave' per il governo. Improbabile anche che l'erede di Delrio abbia il profilo di Franco Bassanini, anche questo nome circolato. Non, allora, i nomi 'in rosa' circolati nelle ultime ore come quelli di Marina Sereni, Valeria Fedeli, Anna Finocchiaro, Linda Lanzillotta. Anche le quotazioni di Antonella Manzione sono in calo. La responsabile del Dagl (ritenuta comunque indispensabile nella sua attuale collocazione) se mai potrebbe rientrare nel caso in cui ci fosse uno 'spoil system' legato al futuro dell'attuale segretario generale di palazzo Chigi, Mauro Bonaretti, fedelissimo di Delrio che il neo titolare dei Trasporti potrebbe voler portare al ministero di Porta Pia.