Snorki sarai tu!

Forza Italia sta deflagrando


Forza Italia è al minimo storico sia di consenso (11-12%), sia di coesione interna. Il fronte maggiormente aperto è quello della Puglia dove Raffaele Fitto continua a criticare la democrazia interna. "Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giù. Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il Pdl avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto è scritto nello statuto". La critica va sopratutto al famoso cerchio magico che si darebbe chiuso attorno a Silvio Berlusconi impedendo agli altri di comunicare con lui. Gli strali sono sopratutto contro Maria Rosaria Rossi, che si è sostituita a Verdini nel ruolo di nomina delle candidature "Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volontà? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un’opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un’assemblea? Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere, un partito liberale di massa?".Per quanto riguarda le elezioni in Puglia il partito aveva pensato a Francesco Schitulli come candidato di tutta la coalizione; ma in un primo momento Fitto aveva minacciato di presentarsi da solo. Poi evidentemente il feeling tra Schitulli e Fitto deve essere salito notevolmente e il primo in assenza di un appoggio definitivo da parte di Forza Italia si è detto disponibile a candidarsi anche solo con Fitto.  Il commissario pugliese Luigi Vitali, imposto da Berlusconi e che nelle ultime ore si era detto disponibile ad essere il candidato alternativo a Schitulli ("sono pronto a scendere in campo in nome di Silvio"), è stato raggiunto da una telefonata proveniente da Arcore in cui Berlusconi lo prega "di non aggiungere confusione a confusione".Altra grossa polemica all'interno del partito è stata la fuoriuscita (con iscrizione al gruppo misti) dei senatori Sandro Bondi e Manuela Rapetti; cioè di colui che del seguire il verbo di Berlusconi ne aveva fatta quasi una religione e la moglie. Rapetti: "Ormai è una faida tra correnti e io non voglio partecipare a questo massacro. L'errore del presidente Berlusconi è stato quello di delegare quasi per intero la gestione del partito alla cerchia di persone che gli stava intorno e che ha potuto decidere su tutto e tutti senza averne l'autorevolezza". Ma è Bondi a fare la replica più pesante quano dBerlusconi dichiara (riferendosi a loro) che i fuoriusciti da Forza Italia dovrebbero avere almeno la decenza di tacere. A stretto giro di posta: "La senatrice Manuela Repetti ed io abbiamo subito in questi giorni degli attacchi personali, quasi un linciaggio, che hanno confermato la miseria morale e politica di Forza Italia e la giustezza della nostra decisione. Noi non staremo in silenzio perché siamo persone che possono sbagliare ma intendiamo restare persone libere e autonome. Così come risponderemo proprio solo alla nostra coscienza, in tutti i sensi, perché chi si ispira come Berlusconi ai valori del liberalismo, non sempre con coerenza, dovrebbe almeno ricordare che proprio questa libertà di coscienza dei parlamentari viene garantita dall’autoritarismo dei partiti senza regole e senza democrazia".Silvio Berlusconi tira dritto e spera di non scendere sotto il 10% alle prossime amministrative (pur sapendo che andranno male). Per il futuro si vocifera che pensi di promuovere Mara Carfagna come coordinatrice. Al leader di Forza Italia non resta che aggrapparsi a Salvini, che ancora ieri però lo insolentiva: «Chi mi ama mi segua». Ed è chiaro a cosa miri il segretario del Carroccio, ed è per questo che agli occhi di Berlusconi resta insopportabile. Perciò finora non si sono mai fatti vedere insieme, anche se correranno insieme: alleati a loro insaputa.