Snorki sarai tu!

La fine della guerra fredda 26 anni dopo


Mai, in oltre 50 anni, si erano visti un presidente degli Stati Uniti e un presidente cubano seduti uno accanto all’altro per un faccia a faccia. È accaduto a Panama. Ulteriore e inequivocabile segnale della svolta storica in corso tra i due Paesi, con Barack Obama e Raul Castro impegnati con convinzione a voltare pagina.Con pazienza, ha sottolineato Castro. Con rispetto per le differenze, ha assicurato Obama. Ma entrambi si sono mostrati convinti che il momento sia giunto per cambiare corso. «Siamo pronti a parlare di tutto», ha detto Raul Castro. «È il momento per tentare qualcosa di diverso. Possiamo imboccare una strada che ci conduca al futuro», ha sottolineato Obama. I due si sono visti in una saletta del centro congressi a margine del vertice delle Americhe a Panama, che passa alla Storia come il luogo in cui si è concretizzato quel processo di disgelo annunciato lo scorso dicembre al grido di «todos somos americanos».Dopo l’incontro a porte chiuse, durato circa un’ora, Obama si è detto «ottimista», convinto che «si continueranno a fare progressi». Con Raul Castro, ha aggiunto rispondendo a domande dei giornalisti in conferenza stampa, è stata una «conversazione schietta e fruttuosa». Pur sottolineando che tra i due presidenti sussistono «visioni molto diverse su come la società dovrebbe essere organizzata e io sono stato molto chiaro con lui». Obama ha quindi proseguito sottolineando che gli Stati Uniti continuano a sostenere democrazia e diritti umani. Ma ha licenziato senza mezzi termini eventuali allarmismi: «Cuba non è una minaccia per gli Stati Uniti». Come a dire, le minacce sono altre.