Snorki sarai tu!

70 anni di 25 aprile


Ancora un altro 25 aprile. Sono 70 anni da quel 25 aprile che segnò la liberazione dal nazi-fascismo. Sergio Mattarella ha scritto una lettera al mensile Micromega. Ivi, il Presidente della Repubblica ci ha tenuto a rendere omaggio ai valori della Resistenza e della nostra Carta costituzionale, giocando d'anticipo su ambiguità e polemiche che puntualmente ritornano in occasione della commemorazione della Librazione dal nazi-fascismo.L'inquilino del Quirinale scrive, senza possibilità di fraintendimenti, che la ricerca storica sulla resistenza "deve continuamente svilupparsi" ma "senza pericolose equiparazioni" fra i due campi in conflitto. Dunque, Sergio Mattarella richiama ad una questione fondamentale: la storia non può non essere revisionista e critica nel vagliare i fatti, ma ciò non significa che il sacrifico di chi ha combattuto per mettere fine ad un regime antidemocratico, razzista e guerrafondaio sia paragonabile a quello di chi ha scelto di non chinare la testa.Mattarella prosegue così: "la Liberazione dal nazifascismo costituisce l’evento centrale della nostra storia recente [...] ai Padri costituenti non sfuggiva il forte e profondo legame tra la riconquista della libertà, realizzata con il sacrificio di tanto sangue italiano dopo un ventennio di dittatura e di conformismo, e la nuova democrazia”.Il gesto del Capo dello Stato è molto importante perché non lascia campo libero alle solite speculazioni (che in ogni caso supponiamo non mancheranno anche quest'anno). "Capire le ragioni dei vinti", come disse Luciano Violante da Presidente della Camera, non può essere interpretato come un cedimento politico e morale rispetto a quello che ha rappresentato la dittatura fascista. Sarebbe sbagliato negare le contraddizioni di un periodo storico, ma allo stesso tempo è sempre necessario rimarcare con forza che equiparare partigiani e repubblichini di Salò, come è stato fatto spesso in questi anni, è un vulnus alla democrazia e alla nostra Costituzione repubblicana.