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La lista dei RancoRosy


Il giallo di questi giorni è che non si riesce a comprendere quali siano davvero i compiti della Commissione bicamerale anti-mafia. O almeno, si credeva di saperli; ma l'operato della presidente di questa legislatura Rosy Bindi ha aperto nuovi orizzonti. In poche parole la commissione da lei presieduta ha deciso di fare una lista di proscrizione in cui si indicano i candidati da non votare. I partiti non dovrebbero candidare alcuni candidati per opportunità politica e cioè perchè non votati dagli elettori (magari anche per questioni di giustizia); ma se poi l'elettore li elegge ha sempre colpa lui. Sono convinto anche io che Rosy Bindi abbia fatto questa mossa per indebolire Renzi e far perdere al Pd le elezioni. Per poi incolpare Renzi della disfatta e magari cercare di detronizzarlo.Dico questo perchè anche Matteo Renzi l'ha presa male. Un attacco politico contro il governo, a due giorni dalle elezioni: è la linea. Dichiara, infatti: “Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell’antimafia per una discussione tutta interna, per regolare i conti interni al Partito Democratico: l’antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale”. Ma ora la frittata è fatta: nuvole di preoccupazione si addensano sulla Liguria, la regione dove il Pd potrebbe pagare i pasticci fatti in Campania. Renzi, comunque, non ha dubbi: De Luca è stato messo in quella lista per colpire deliberatamente lui, la maggioranza Pd e il governo.La Bindi comunque non è parsa mai così sola. All'interno del partito democratico ha ricevuto quasi solo attacchi. E pochissime difese. Il primo contro è proprio Vincenzo De Luca che ha annunciato di aver querelato la Bindi. De Luca si avvinghia con ancora più forza a Matteo Renzi (chiamato in causa già ieri con un «per il premier la Severino è un problema superabile») e oggi afferma: «Mi pare evidente che questa campagna di aggressione, eccessiva anche per Totò Riina, ha un solo obiettivo: mettere in difficoltà il Governo nazionale e Renzi. L’aggressione vera è al segretario del partito». Matteo Orfini ha detto che "De Luca, secondo la legge, è presentabile, tanto che lo abbiamo candidato. E i campani si sono espressi a suo favore attraverso le primarie. Le sentenze le danno i magistrati". Poi aggiunge un commento al veleno contro Rosy Bindi: "Come è noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero incredibile", perché "l'iniziativa della presidente della commissione Antimafia ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla". Molto più dura la reazione di Ernesto Carbone, che accusa direttamente Rosy Bindi di violare la Costituzione e di essere mossa dal desiderio di vendetta politica nei confronti dei vertici del partito. L'interessata glissa ironicamente: "Non mi abbasso a rispondere a Carbone, consentitemi di non abbassarmi a questo". Per la senatrice Francesca Puglisi della segreteria nazionale Pd, "è indecente l'utilizzo della commissione Antimafia come strumento di lotta politica. Pensavo che la presidente Bindi fosse una donna al servizio delle istituzioni, purtroppo questa volta ha usato le istituzioni per promuovere se stessa e per futili motivi di ripicca personale". Anche un altro renziano di ferro come il senatore Andrea Marcucci va giù duro con la presidente della Commissione Antimafia, parlando di "imbarazzante e inutile show". Davide Ermini, responsabile Giustizia della segreteria nazionale Pd, spiega che "la Bindi ha raggiunto il suo obiettivo: un lavoro fatto male e gestito peggio che entra a piedi uniti nella competizione elettorale. Le giustificazioni preventive parlano da sole. Una cosa così non ce la saremmo mai aspettata dalla presidente della Commissione Antimafia, soprattutto l'ultimo giorno quando nessuno può più difendersi. Mi pare che questo la dica lunga sulla serenità del giudizio". Per Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, "denunciare i candidati impresentabili alle elezioni regionali è cosa necessaria e giusta", ma che lo faccia l'Antimafia è "opinabile" e "ancor più" che nella lista entri chi ha procedimenti in corso e non per mafia. Ed è "pura barbarie politica" che ciò avvenga con questa tempistica.Poche le voci a difesa di Rosy Bindi, ma rilevanti. Pier Luigi Bersani invita a non dare la colpa all'Antimafia, "mi sembra il paradosso più grande. L'Antimafia sta applicando un codice che abbiamo approvato tutti in Parlamento. Dall'ex segretario arriva l'invito a porre "attenzione a che non si stia perdendo il filo del discorso, cioè la bussola di questa nostra democrazia. Ci sono parecchie cose che stanno sbandando, è l'ora di fermarsi a riflettere". Stefano Fassina su Twitter definisce "inaccettabili" gli insulti alla Bindi, perché "la Commissione Antimafia fa il suo lavoro". L'ormai ex Pd Pippo Civati si dice "sorpreso e amareggiato per gli attacchi", sottolineando che "difendere De Luca e attaccare la Bindi è proprio il segno della trasformazione del Pd in un'altra cosa".Ma la notizia principale (quali sono i nomi della lista) la lascio per ultima: superata dalle reazioni. I cosiddetti impresentabili sono sedici: quattro di centrosinistra e dodici di centrodestra. Quattro pugliesi e dodici campani.  I dodici candidati della Campania compresi nella lista sono: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d'Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell'ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l'Italia), Antonio Scalzone (Popolare per l'Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l'Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d'Italia-An). In precedenza si era parlato di 17 nomi, ma Biagio Iacolare (Udc) è stato poi cancellato dalla lista. I quattro candidati della Puglia, come noto, sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).