Snorki sarai tu!

Il lento tracollo della Grecia


Il ministro delle Finanze: "Il governo greco è pronto a realizzare un'agenda che includa tutte le riforme chieste, ma l'ostacolo nella trattativa resta l'austerita più che doppia" imposta al Paese rispetto agli altri. Questa la dichiarazione di Yanis Varoufakis dopo aver annunciato che il suo paese non sarà in grado di rispettare le scadenze poste del Fondo monetario internazionale per il rimborso dei debiti."Il governo greco è pronto a realizzare un'agenda che includa tutte le riforme chieste, ma l'ostacolo nella trattativa resta l'austerity più che doppia" imposta al Paese rispetto agli altri, che si vorrebbe continuasse con surplus primari "insostenibili". Tradotto: secondo Varoufakis lo stop alle trattative tra la Grecia e i suoi creditori non dipende tanto dalla riluttanza del governo Tsipras a varare le riforme economiche, quanto la richiesta di un ulteriore inasprimento dell'austerità, che impedirebbe al paese una ripresa economica. Sul futuro di Atene, però, si addesano nubi scure. E lo stesso portavoce dell'esecutivo, Gabriel Sakellaridis, dice: "La Grecia e i suoi creditori hanno una necessità imperativa di raggiungere un accordo il prima possibile. Finchè saremo nella posizione di pagare i nostri impegni, li pagheremo. E' responsabilità del governo essere in una posizione di fare fronte ai propri obblighi", ha inoltre indicato il portavoce.Dal governo di Atene arriva quindi una precisazione, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro dell'Interno secondo cui "le quattro rate per l'Fmi (da pagare tra il 5 e il 19 giugno, ndr) valgono 1,6 miliardi, questo denaro non sarà versato e non ce n'è da versare". Il portavoce dell'esecutivo ha inoltre sottolineato come sia "irresponsabile ogni congettura sull'introduzione di controlli dei capitali imposti alle banche greche".Varoufakis ha poi rilanciato: "Siamo disposti ad applicare un'agenda che includa tutte le riforme economiche sottolineate dai think tank economici europei, inoltre, siamo in grado in maniera unica a mantenere il consenso dell'opinione pubblica greca per un solido programma economico". Il problema, però, secondo il ministro è semplice: "I creditori insistono su un'austerità ancora maggiore per quest'anno e oltre, un approccio che impedirebbe la ripresa, bloccherebbe la crescita, peggiorerebbe il ciclo deflazionario del debito e, alla fine, eroderebbe la disponibilità e la capicità della Grecia di vedere inoltre l'agenda di riforme della quale il paese ha un bisogno così disperato".