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Governo Renzi: sedicesimo mese


La Camera dei deputati ha approvato il ddl su "La buona scuola", con 316 sì, 137 no e 1 astenuto, il disegno di legge di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione“, con delega su tutta una serie di altre materie: dalla formazione iniziale dei futuri insegnanti alla riforma del sostegno. Giunto al Senato, però il provvedimento di è visto bersagliato da 9 mila emendamenti. I pessimi risultati del Pd alle amministrative e le manifestazioni dei sindacati dei docenti hanno fatto il resto. Ddl sospeso e l'annuncio del premier Matteo Renzi di una conferenza programmatica sulla scuola a luglio. Nel frattempo, però, sono state sospese anche le 110.000 assunzioni previste e verranno ritardate di un anno.Anche il ddl anti corruzione diventa legge, con le nuove norme sul falso in bilancio. Alla Camera i sì sono stati 280 (Pd, Ap, Pi, Alternativa libera, Sel), 53 i voti contrari (Forza Italia e M5s), 11 gli astenuti (Lega). Il disco verde è arrivato a due anni e 51 giorni dalla presentazione del testo a Palazzo Madama dove era stato depositato, il 15 marzo 2013, dal non ancora eletto presidente Pietro Grasso. Che su twitter esulta: «È arrivato Godot. Sono felice che il Ddl #Anticorruzione ora sia Legge». Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha commentato subito l’approvazione del ddl con un tweet: «Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge #anticorruzione da oggi rende più forte l’Italia. Il Governo mantiene gli impegni».Un fronte caldo è stato quello dell'immigrazione. Il governatore lombardo Roberto Maroni ha fatto girare una circolare in cui intimava ai comuni lombardi di non accettare altri immigrati; pena il taglio dei fondi regionali. Gli altri governatori del centrodestra Giovanni Toti (Liguria) e Luca Zaia (Veneto) si sono accodati. Matteo Renzi ha risposto che quei fondi che mancheranno dalla regione verranno dati dallo Stato, per cui ha invitato i Comuni ad accoglierne. Maroni allora, dopo aver visto neutralizzata la sua mossa ha scritto direttamente alle prefetture lombarde ordinando di non accettarne più. I prefetti a stretto giro di posta ha dichiarato all’unisono che prendono ordini solo dal ministro idegli Interni. Cioè Angelino Alfano. Va bene che Maroni è stato due volte al Viminale: ma forse pensa di essere anbcora ministro? A questo punto è entrato in campo il leader della Lega Nord Matteo Salvini è ha pubblicato su Fb numeri delle prefetture chiedendo agli italiani di protestare. Ora o un discreto numero di italiani segue l’indirizzo dei leader padani o anche questa iniziativa è destinata a fallire.Il ddl su gli omicidi stradali è stato approvato al Senato in prima lettura. L’omicidio stradale comincia a non essere più soltanto un argomento di dibattito: il Senato ha dato il via libera al ddl che ora passa all’esame della Camera. Il testo prevede anche il reato di lesioni stradali. Ritiro della patente fino a 30 anni. Arresto in flagranza di reato. Pene più severe per chi fugge. Questi alcuni dei punti salienti del disegno di legge approvato oggi nell’aula di Palazzo Madama che comporta un innalzamento del massimo della pena per l’omicidio stradale (a 18 anni) con, però, un netto aumento del minimo (sette anni in caso alcol, otto in caso di droga). “Un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti: punire omicidio stradale. Oggi prima lettura ok Senato“, ha commentato su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.Il governo ha emanato anche gli ultimi decreti delegati riguardanti il jobs act. Congedi parentali più lunghi, ammortizzatori sociali più brevi, eliminazione dei contratti a progetto. Sono queste le novità principali degli ultimi decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei ministri. Iniziamo dai due decreti che, avendo già svolto il proprio iter parlamentare, sono stati approvati definitivamente e quindi entreranno subito in vigore. Il primo riguarda i congedi parentali: padri e madri potranno beneficiare del congedo retribuito al 30 per cento fino all’età di sei anni del bambino (prima era fino a tre) e del congedo non retribuito fino all’età di 12 anni del bambino (prima era fino a otto). Ridotto, inoltre, da 15 a cinque giorni il periodo di preavviso all’impresa, prevista la possibilità di trasformare il congedo parentale in part-time al 50 per cento.