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Quadruplo attacco Isis


L'Isis ha colpito l'Occidente e ha fatto capire che può colpire dove vuole e quando vuole e che può imporre la sua legge. L'Occidente invece dovrebbe capire che è in guerra e che sarebbe giusto inviare degli uomini in Libia per combattere e contenere l'Isis e che non è bene lasciare solo i popoli arabi oppressi dal Califfato. L'Occidente deve capire che gli è stata dichiarata guerra e che sono finiti i tempi in cui le guerre si combattevano solo in territorio esterno. Ora il nemico viene nel tuo territorio e ti stermina. Come avveniva nelle due guerre mondiali. In un solo giorno l'Isis ha colpito tre punti significativi dell'Occidente: la Francia dove vengono accolti i mussulmani che decidono di integrarsi; la Tunisia come simbolo dell'unico Stato in cui la primavera araba ha avuto successo e dove lo Stato sta evolvendo in una democrazia reale e il Kuwait per colpire il popolo sciita.
  La testa di un uomo decapitato è stata trovata nei pressi di un impianto di produzione di gas, in Francia dove due terroristi sono penetrati pochi minuti prima delle dieci. La vittima è un imprenditore di una società di trasporti di Chassieu dans le Rhone. «Volevano provocare un’esplosione nel sito industriale», ha spiegato François Hollande. Il presidente ha anche confermato «il carattere terroristico dell’operazione». A essere colpita è stata una fabbrica della società Air Products, che si trova a Saint-Quentin-Fallavier, a una trentina di chilometri da Lione. Y assin Sahli, uno dei terroristi, entra nel sito poco prima delle 9.50, grazie al suo badge. Faceva infatti regolarmente delle consegne alla fabbrica. Con il suo veicolo investe un secondo perimetro di sicurezza, una recinzione. Scende dal veicolo, corre in direzione delle bombole di gas nel deposito, le apre ed appicca un incendio. Quanto alla messa in scena macabra con il corpo della vittima, una delle ipotesi formulate è che avrebbe ucciso il suo datore di lavoro prima di mettersi alla guida, poi arrivando sul posto, si sarebbe fermato per infilzare la testa sulla recinzione e disporre il corpo un po’ più lontano. Quindi sarebbe entrato nel sito di Air Products. Yassin Sahli è stato bloccato da un pompiere, poco lontano dall’impianto, e il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve lo ha ringraziato pubblicamente per il suo coraggio e il suo sangue freddo. Sahli non ha alcuna pendenza con la giustizia ma fino al 2006 era finito nel mirino dei servizi segreti per manifestazioni di radicalismo islamico. Quella sorveglianza, però, era stata poi interrotta. Un secondo uomo, probabilmente il complice di Sahli, è stato arrestato dalla polizia, ma al momento la sua identità è sconosciuta. La polizia ha fermato inoltre anche la giovane moglie di Yassin Sahli. Secondo Il Guardian sarebbe stata fermata anche la sorella dell’uomo.
  Terrore in Tunisia, a pochi mesi dal sanguinoso attacco al museo del Bardo, i turisti stranieri sono finiti nel mirino degli estremisti islamici. A Sousse, capitale del turismo tunisino, uomini armati di kalashnikov hanno aperto il fuoco su una spiaggia gremita di persone. Almeno 39 sono le vittime accertate. E' arrivato attraverso i social network la rivendicazione dell'Isis per l'attacco compiuto sui due resort in Tunisia. Testimonianze diverse parlano di un attacco partito dal mare. Due gli hotel presi di mira: il Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui, a 10 km dalla città, e il Port el Kantaoui. I due terroristi potrebbero essere arrivati sulla spiaggia a bordo di un'imbarcazione e una volta giunti a terra hanno cominciato a sparare prendendo di mira gli stranieri. Un attacco quindi chirurgico. Ucciso un attentatore, preso un secondo - Le forze di sicurezza hanno ucciso uno dei terroristi, Seifeddine Rezgui, uno studente 23enne residente di Qayrawan, città santa a 60 km da Sousse. Il ragazzo risulta incensurato. Un suo presunto complice è stato fermato nei pressi dell’autostrada.
  Un terzo attentato viene rivendicato dall’Isis contro una moschea sciita a Kuwait City. L’attacco arriva durante la preghiera del venerdì, il secondo di Ramadan, quando il luogo sacro è pieno. Almeno 24 i morti e 50 i feriti, secondo quanto riferisce l’attivista per i diritti umani Abdelrahman al-Yusef. L’uomo, che parla da Kuwait City, riferisce di uomini e bambini tra le vittime, di diverse persone che mancano ancora all’appello e di almeno 179 feriti curati finora dai medici. Secondo i testimoni oculari, un uomo è entrato nella moschea con indosso una cintura esplosiva e si è fatto saltare in aria al grido di “Allah è grande”, ripetuto tre volte. La moschea Al-Imam al-Sadeq sarebbe stata scelta come obiettivo perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita”. L’Isis ha rivendicato la responsabilità in un post sui social network, in cui l’attentatore viene identificato come Abu Suleiman al-Muwahed. Gli sciiti rappresentano circa il 30% della popolazione del Kuwait, che è complessivamente di 1,3 milioni di abitanti. Il governo kuwaitiano si è riunito subito dopo l'attacco. Non è la prima volta che l'Isis prende di mira moschee sciite nella regione del Golfo. Nelle scorse settimane, due bombe sono esplose in altrettante moschee saudite. E' per la prima volta che un attentato del genere colpisce gli sciiti del Kuwait. Questo attentato punta a “minare la nostra unità nazionale - commenta il primo ministro del Kuwait, Sheikh Jaber -. Ma noi siamo più forti” dei terroristi.
 In Somalia miliziani appartenenti all’organizzazione terroristica al-Shabaab hanno attaccato oggi una base della missione dell’Unione africana (Amisom), facendo almeno 30 morti. Stando a quanto riferito dagli abitanti del villaggio Lego, situato 100 chilometri a nord-ovest di Mogadiscio, l'attacco è iniziato con un attentato kamikaze all'ingresso della base, seguito dall'assalto lanciato da decine di combattenti armati di mitragliatrici e lanciagranate. La base è gestita dai soldati del Burundi, che fanno parte del contingente di 22.000 uomini di Amisom. "Riusciamo a vedere fumo e a sentire le esplosioni, ci sono stati scontri violenti nella base Amisom, con combattenti al-Shabaab pesantemente armati", ha detto Hassan Mohamed, un abitante.