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Piccolo compromesso nella politica Ue di immigrazione


Accordo raggiunto tra i 28 Stati membri dell’Unione Europea sulla redistribuzione dei migranti: nei prossimi due anni saranno 40.000 le persone che saranno accolte nei diversi Paesi. A queste se ne aggiungeranno altre 20.000 da distribuire sulla base di accordi che l’Unione metterà a punto entro il mese di luglio. Una fumata bianca arrivata al termine di un vertice tesissimo che ha fatto registrare un duro scontro tra il presidente della commissione Europea, Jean Claude Junker, e il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk. Ma alla fine si è giunti a un compromesso. I ministri degli Interni a luglio decideranno a maggioranza qualificata la ripartizione dei 40mila, ma le quote per paese saranno riscritte da Commissione e presidenza del Consiglio Ue e verranno adottate per consenso. Salta quindi la volontarietà.Il presidente del consiglio Matteo Renzi, è intervenuto duramente per denunciare la mancanza di solidarietà all’interno del consesso europeo: “Se questa è l’Europa che volete, tenetevela pure. L’Italia può fare da sola, l’Europa no”, ha rimarcato il premier davanti al tentativo di alcuni Paesi di far rientrare il concetto della volontarietà dell’accoglienza nell’ultima versione dell’accordo. Parole molto dure anche dalla responsabile della politica estera dell'Unione, Federica Mogherini: "Se l'Europa non riesce a redistribuire 60 mila migranti (i 40 mila richiedenti asilo già giunti in Italia e Grecia e i 20 mila ospitati nei campi profughi nei paesi terzi), vuol dire che non siamo la grande Europa che può andare a negoziare in giro per il mondo", ha detto durante la discussione. E ancora: "Appoggiate tutti con entusiasmo a nostra strategia esterna sull'immigrazione ma senza decisioni sulla solidarietà interna la nostra credibilità esterna crolla".All’alba, però, Renzi ha potuto mostrarsi stanco ma soddisfatto in sala stampa: “Si tratta di un primo passo verso una politica Europea dell’immigrazione”, ha sottolineato. Insomma il risultato raggiunto è senza dubbio un passo avanti. Sono stati in particolare ottenuti la certezza del numero complessivo di 40 mila e l’affermazione che tutti i paesi se ne fanno carico. Secondo quanto riferiscono fonti italiane a Bruxelles, “siamo entrati in una fase nuova, nessuno ha più la tentazione di voltarsi dall’altra parte” davanti all’emergenza immigrazione e anzi “tutti si rendono conto che il Mediterraneo è al centro” della questione. Anche il nuovo round di negoziati per un accordo fra le parti in Libia è un passaggio positivo, “per la prima volta sono tutti seduti attorno a un tavolo” in Marocco, sottolineano le fonti.