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Roma, Marino vara nuova giunta


Una Giunta tutta a firma Partito democratico. La terza squadra di Ignazio Marino ha quattro nuovi assessori: Marco Causi vicesindaco, Stefano Esposito ai Trasporti, Marco Rossi Doria alla Scuola e Luigina Di Liegro, nipote del fondatore della Caritas diocesana di Roma, Don Luigi Di Liegro, al Turismo. "Queste persone sono state tutte scelte dal sindaco per loro capacità e per triplicare sforzi al servizio della città. Vogliamo iniziare con una frase: due fasi un solo obiettivo. Per i prossimi tre anni il programma di midterm prevede obiettivi concreti, risultati visibili e tempi certi. Ora penseremo al decoro, alla pulizia, alla mobilità, alla casa e alla rigenerazione urbana. Il premier Renzi ha ragione nell'affermare che un'amministrazione deve essere valutata per ciò che ha fatto e ciò che fa", ha esordito così il sindaco Ignazio Marino in conferenza stampa dopo la foto di rito in Protomoteca.Per tutta la notte il "cerchio magico" che in Campidoglio da giorni si è arrovellato sui nomi da inserire in giunta ha lavorato per risolvere il rebus, ossia individuare il successore ai trasporti di Guido Improta: è il senatore dem, celebre per le sue posizioni contro i No Tav, Stefano Esposito a prenderne il posto. Un altro nome è quello di Marco Rossi Doria, già ex sottosegretario all'Istruzione nei governi Monti e Letta, che è il nuovo assessore alla Scuola in Campidoglio: "E' stato un compagno di strada di tante battaglie politiche e sono sicuro che porterà a Periferia e Scuola quei cambiamenti che la città attende, perché Roma non è solo dentro le Mura Aureliane ma soprattutto fuori", ha precisato Marino. Va quindi via dalla giunta Marino Paolo Masini, in quota Pd, salutato dal sindaco in conferenza insieme ai suoi colleghi uscenti, Improta, Scozzese e Nieri. "Grazie a chi come Orfini in questi mesi ha fatto squadra dentro e fuori il Campidoglio cercando di arrivare a un risultato che possa portare la città ad essere davvero una capitale del G7. Nelle ultime 24 ore con Renzi non ho avuto contatti diretti ma abbiamo avuto un lavoro comune svolto sia a Palazzo Chigi sia in Campidoglio per confrontarci. Nelle prossime ore sono sicuro avremo la possibilità di confronto. Il lavoro è assolutamente continuo e c'è un legame solido", ha osservato il primo cittadino.Il vicesindaco è Marco Causi che "ha accettato il ruolo anche di assessore al Bilancio (fino a pochi giorni fa gestito da Silvia Scozzese), sono sicuro che ci aiuterà con la sua capacità che abbiamo visto anche quando insieme a Legnini e Delrio ha aiutato a scrivere il piano di rientro della città", ha commentato Marino. Anche Luigina Di Liegro entra nel rimpasto della giunta Marino. A a lei, nipote del fondatore della Caritas diocesana di Roma, Don Luigi Di Liegro, ora consigliera comunale del Pd e già nel 2009 assessore alle Politiche del Welfare e della Sicurezza alla Regione Lazio con l'amministrazione Marrazzo, è andata la delega al Turismo, tolta a Giovanna Marinelli che ha ottenuto lo Sport oltre alla Cultura. I due neo assessori capitolini del Pd in 'prestito' dal Parlamento, Causi ed Esposito, manterranno le rispettive cariche parlamentari "per aiutare Roma nei rapporti nazionali" ma non percepiranno alcuno stipendio dal Campidoglio, rinunciando agli emolumenti, come hanno spiegato loro stessi.Confermati in Giunta l'assessore alla trasparenza Alfonso Sabella, l'assessore all'ambiente Estella Marino, l'assessore alla Cultura Giovanna Marinelli, la responsabile del commercio Marta Leonori, agli Affari sociali Francesca Danese, e l'assessore alle pari opportunità Alessandra Cattoi, l'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci e l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo.Dopo giorni di tensioni tra Palazzo Chigi e il Campidoglio, ieri Matteo Renzi è apparso alla festa del Pd cittadino facendo sapere, tra una mano di biliardino e l'altra con il presidente del partito , che spetta a Marino andare avanti se ne avrà il coraggio e se riuscirà a fare cose concrete per risollevare la città. Solo a questa condizione avrà l'appoggio del Governo. "Matteo Renzi ha affermato dei principi di rigore molto seri che condivido fortemente - ha commentato il sindaco di Roma - Quando questa mattina ho visto la sua lettera ho ripensato a un sms che mi mandò poche ore prima della mia proclamazione in cui mi disse di dormire molto quella notte. Ha ragione nell'affermare che un amministrazione deve essere valutata per ciò che ha fatto e fa - ha aggiunto - Devo delle risposte precise alle affermazioni del presidente del Consiglio, sapevo che non avrei mai trovato la stessa situazione di rigore di Stoccolma, ma non immaginavo di trovare le casse vuote, la criminalità organizzata, 1 miliardo di euro di debiti e credo mancassero solo le mine antiuomo sul percorso del Campidoglio" ha concluso Marino.Poi c'è la rottura con Sel: il rifiuto a rimpiazzare il dimissionario vicesindaco Luigi Nieri con l'ex presidente della Commissione parlamentare Antimafia Francesco Forgione ha surgelato i rapporti nel centrosinistra. Il nuovo coordinatore romano di Sel, Paolo Cento, ha accusato apertamente di attaccamento alle poltrone il 'monocolore Pd' della nuova Giunta. Ma Marino ha ribadito in conferenza: "Sono sicuro che l'alleanza con Sel proseguirà". Poi una precisazione: "Questo pressing sulle dimissioni non l'ho mai percepito ma solo letto sui giornali. In questo momento c'è una città che apprezza il cambiamento e un presidente del Consiglio che è felice della legalità contabile che abbiamo portato. Davvero mi sento assolutamente solido sapendo che c'è la solidità del Governo che giustamente vuole degli obiettivi che raggiungeremo insieme".