Snorki sarai tu!

Lettera di Staino a Cuperlo e alla Sinistra Pd: "Non vi sopporta più nessuno"


Sembra che nelle scorse settimane tra il vignettista Staino, storico militante di sinistra e Gianni Cuperlo, ex presidente Pd sia intercorsa una fitta corrispondenza, interrottasi con una non risposta da parte di Cuperlo. Il motivo del contendere era il comportamento della minoranza Pd nei confronti del premier nonchè segretario del partito Matteo Renzi. Staino allora ha chiesto al direttore de L'Unità Erasmo De Angelis (quotidiano con cui Staino collabora tuttora) di pubblicarla. Ed ecco che uno scambio di opinione diventa immediatamente di rilevanza nazionale.Nella lettera sostanzialmente Staino afferma che con il loro modo di fare annientavano il Pd; poichè loro non contestavano le leggi di Renzi; ma contestavano Renzi fino a considerarlo un usurpatore. Continua dicendo che considerano Renzi un Berlusconi che si è impadronito del partito. Ma anche che se fanno la scissione finiranno come un Civati qualunque. E c'è da dire che Civati ci è rimasto davvero male. Infine dichiara che Cuperlo e gli altri della minoranza dovrebbero andare tra la gente e sentire quanto la loro posizione è invisa all'elettorato democratico."Dovete smetterla con questa strategia suicida. Vai fra la gente, esci fuori dal gruppetto della Sinistra Dem e dai quattro vecchi marpioni che vi sovrastano. Vai fra la gente, come ho fatto io in varie situazioni, in un cinema affollato, in una trattoria, in un autobus e urla: Questa Sinistra Dem ci sta veramente scassando i coglioni. Avrai come risposta una standing ovation, non vi sopporta più nessuno".Cuperlo ci ha messo due giorni a rispondere; ma poi sommerso dal ridicolo e spinto dalla risonanza della notizia si è limitato a dire che lui non ha mai considerato Renzi come Berlusconi e che lo addolorano queste critiche.Staino in un'intervista successiva specifica meglio il suo pensiero dichiarando di non essere mai stato renziano e di non esserlo diventato ora; ma proprio per questo mal sopporta il modo di fare della sinistra Pd che indeboliscre il partito senza migliorare le riforme di Renzi:“Non sono mai stato renziano, e non lo sono diventato ora. Anzi, dirò di più. Renzi è un frutto marcio, malato, ma è nostro. E qualcuno deve farsene carico se è spuntato. Questo è il mio punto di vista critico, contro Bersani, D’Alema e Veltroni. Loro ne portano la responsabilità più grave. E invece di fare altro, complottano per farlo cadere. In realtà, questo partito, che è l’unico vero grande partito che abbiamo qui ed ora in Italia, andrebbe riformato, ma se l’alternativa è Bersani, beh, mi schiero con Renzi. Ad esempio, occorre che tanti giovani vengano fatti entrare, che si mettano a lavorare, che vengano spinti a tracciare nuove elaborazioni teoriche e una prospettiva credibile. Se non lo fanno nel Pd, dove potranno farlo? Per questo ti dico, non sono renziano, ma credo nel Partito democratico come risorsa. E ogni battaglia va fatta al suo interno. Anzi, ti dirò di più, non possiamo permetterci il lusso di lasciarlo a coloro che hanno la potenzialità di distruggerlo, i renziani acritici. Ha ragione Emanuele Macaluso, ogni tentativo di costruire una forza alternativa a sinistra del Pd corre il rischio di essere velleitario, di durare uno, due anni. E poi? Ho disegnato una vignetta su questa scissione: Fassina, Civati, Landini sono a convegno per decidere se fare uno, due o tre partiti. È questa la prospettiva?”.