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Referendum, Italia al voto sulla riforma costituzionale


Saranno complessivamente 47.342.453 (22.685.258 gli uomini, 24.657.195 le donne) gli elettori che domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15 sono chiamati alle urne per il referendum confermativo sulla riforma costituzionale approvata lo scorso anno. A questa cifra occorre aggiungere circa 2.600.000 italiani residenti all'estero, che hanno potuto votare per corrispondenza. Per poter votare bisogna esibire la tessera elettorale (chi l'avesse smarrita può richiederla agli uffici comunali che rimarranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto). Si tratta di un referendum confermativo: in caso di vittoria del "sì" il provvedimento entrerà in vigore, mentre in caso di prevalenza dei "no" il testo non avrà alcuna applicazione. Non è previsto quorum: la consultazione sarà valida indipendentemente dall'affluenza alle urne. Lo scrutinio avrà inizio lunedì alle 15, subito dopo la chiusura dei seggi. Il testo su cui gli italiani sono chiamati al voto riscrive la seconda parte della Costituzione, ridisegnando le competenza legislative di Stato e Regioni, i poteri di governo e primo ministro, le prerogative del capo dello Stato, le funzioni e la composizione di Camera, Senato, Corte costituzionale e Csm, il procedimento legislativo. Si arriva al referendum perché, in base all'articolo 138 della Costituzione, la legge di revisione costituzionale è stata approvata dalla maggioranza assoluta e non dei due terzi delle Camere. Il referendum ripropone lo scontro già visto in Parlamento. Il centrodestra è schierato infatti per il "sì" alla riforma, mentre il centrosinistra invita a votare "no". Nella Casa delle libertà va ricordata la posizione contraria degli Udc Marco Follini e Bruno Tabacci e del repubblicano Giorgio La Malfa. Fronte compato nell'Unione. Dove la discussione, semmai, è tra chi chiede di riaprire un dialogo che consenta di arrivare a riforme condivise tra maggioranza e opposizione e coloro che invece ritengono prioritario in questo momento pensare solo ed esclusivamente alla vittoria del"no".