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Corte Conti: seri dubbi su copertura ultime leggi Governo Cdl


I magistrati contabili: il metodo di reperimento fondi più utilizzato è stato quello di ridurre ''precedenti autorizzazioni di spesa''Dopo il buco sulle grandi opere denunciato ieri dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa e dal vice Visco, le leggi del Governo Berlusconi finiscono nel mirino della Corte dei Conti che ha fotografato lo stato della copertura finanziaria dei provvedimenti adottati nel periodo gennaio-aprile del 2006. La magistratura contabile non nasconde ''serie perplessità'' soprattutto perché per finanziare alcune leggi si sono dirottate risorse già destinate ad altri provvedimenti. E quindi, si legge in un documento della Corte, ''la normativa sostanziale dovrebbe prendersi carico di indicare criteri preferenziali e gradazione di requisiti in modo da consentire il raggiungimento dell'equilibrio finanziario senza rischio di disparità di trattamento o di scostamenti a consuntivo''. Ma, come fanno notare i magistrati contabili, nell'arco dei cinque anni in cui ha governato la Cdl il metodo di copertura finanziaria più utilizzato è stato la ''riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa''.Inoltre, pur sottolineando che ''allo stato attuale'' è problematico ''presentare un vero e proprio piano finanziario'', la Corte dei Conti ritiene che ''sarebbe stato opportuno allegare alla relazione tecnica almeno un quadro generale della attuale destinazione delle risorse finanziarie da cui dovrà attingersi e delle future esigenze entro un arco temporale prevedibile''.Insomma, dice la Corte dei Conti, oltre ai dubbi sulla copertura finanziaria, negli ultimi quattro mesi di governo Berlusconi il numero di leggi pubblicate ''è particolarmente elevato: esse assommano infatti a 106, numero pressoché identico a quello (104) del primo quadrimestre del 2001, ultimo della precedente legislatura, mentre la media annua dei corrispondenti periodi del periodo 2002-2005 è di appena 45 leggi. Tuttavia, a parte il fatto che una percentuale elevatissima (quasi il 60% del totale) concerne leggi di ratifica di trattati internazionali, l'incidenza finanziaria complessiva è di poco superiore alla media del quinquennio e largamente inferiore a quella del primo quadrimestre del 2001 (4,85 miliardi di euro rispetto a 14,77). In conclusione, per la Corte dei Conti, le leggi che determinano conseguenze di carattere finanziario ammontano a 58: di esse, 36 hanno ad oggetto la ratifica di trattati internazionali e 9 provvedono alla conversione di decretilegge. Delle restanti 13, le leggi di iniziativa parlamentare - alcune delle quali peraltro risultanti dall'unificazione con disegni di legge governativi - sono nove. La complessiva incidenza finanziaria di queste leggi è pari, nell'arco del bilancio triennale 2006/2008, che si estende anche al precedente esercizio 2005 per effetto dell'origine nell'esercizio stesso di numerosi oneri, a circa 4.850 milioni di euro.