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Sardegna, Briatore contro la 'tassa sul lusso' di Soru


E' guerra tra il manager della Renault Formula 1 nonché proprietario del 'Billionaire' di Porto Cervo Flavio Briatore e il presidente della Regione Sardegna Renato Soru: al centro della polemica la 'tassa sul lusso', introdotta dalla Giunta regionale sugli attracchi dei natanti con lunghezza superiore ai 14 metri e non appartenenti ai sardi. Il patron della Renault ha ingaggiato una vera e propria 'crociata' contro il provvedimento tanto da comprare intere pagine pubblicitarie non solo su quotidiani locali ma anche su quelli nazionali per spiegare che ''bisogna estendere la stagione estiva e che il lusso non è reato, ma un investimento anche in termini di immagine e di prestigio e che ulteriori tasse non aiutano ma ostacolano il turismo''. Non solo. Grande festa domani al 'Billionaire', un galà indetto proprio contro la 'tassa del lusso' lanciato insieme a Guru e Chronotech, partner del gruppo Renault. Il tutto sotto gli occhi dei giornalisti della carta stampata e i riflettori delle televisioni internazionali. Una protesta che arriva a poco tempo dalla diffusione dei dati, rilevati in 9 scali dell'isola, dalla Rete dei Porti, il consorzio dei porti turistici della Sardegna, presieduto dal sindaco di Castelsardo (Olbia-Tempio), Franco Cuccureddu. Secondo le cifre della Rete dei porti la tassa sul lusso ha provocato un vero e proprio 'fuggi-fuggi' delle imbarcazioni dalle coste sarde: tra il primo e il 30 giugno si sono fermate in Sardegna 99 imbarcazioni mentre nel 2005 ad attraccare nell'isola erano state 254. Dal primo al 15 luglio se ne contano 138 mentre lo scorso anno erano state 184, per un calo del 25%. Secondo il presidente della Rete dei porti, un altro dato significativo sarebbe quello sulle disdette delle prenotazioni da parte di quanti avevano prenotato un posto barca ma una volta venuti a conoscenza dell'imposta hanno deciso di rinunciarci, pagando una penale e sborsando spesso una somma maggiore della tassa . ''Ciò - ha detto Cuccureddu - sta ad indicare come dietro al mero calcolo economico vi sia una presa di posizione del turista, che si sente sfruttato o non desiderato''.Diversamente, il direttore della marina di Porto Cervo Michele Azara afferma sul quotidiano 'La Nuova Sardegna' che ''la crisi non ci ha toccato. Crescono le presenze dei maxi yacht, una tendenza che registriamo da alcuni anni e possiamo confermare anche per il 2006. Le tasse della Regione - sottolinea - non hanno spaventato i clienti. La maggior parte non ne conosce neanche l'esistenza. Molte imbarcazioni, le più prestigiose, hanno un agente che cura gli aspetti burocratici, i proprietari si limitano a salire a bordo e a godersi la vacanza''.Ma Briatore ne è convinto e sul suo messaggio pubblicitario tuona: ''La tassa sul lusso porterà ricchezza a Francia, Grecia, Spagna e Croazia... certo non alla Sardegna''. E la Corsica sembra avvalorare la sua tesi visto che ringrazia pubblicamente Soru dei turisti acquistati grazie all'introduzione della contestata tassa, prima con un cartello all'ingresso del Porto Vecchio e poi con una scritta a Bonifacio, 'Merci monsieur Soru'.E la parola su 'La Nuova Sardegna' va proprio 'ai paperoni dei mari'. Uno storico socio dello Yacht Club Luciano Mezzedini afferma sulle pagine del quotidiano dell'isola che le tasse sul lusso non sono giuste, ''le imposte devono toccare tutti, ricchi e poveri. A nessuno piace buttare i soldi, i tempi sono cambiati. Pagherò perché sono innamorato di questa terra e sono socio dello Yatch Club dal 1977 - sottolinea - ma devo riflettere se ritornare ancora qua''.La proposta che lanciano i 'tassati' è quella di un'imposta diversa, economicamente irrisoria ma assai reddittizia perché da applicare a tutti coloro che arrivano nell'isola, in nave o in aereo.A dare man forte a Briatore numerosi imprenditori locali, che hanno costruito la loro fortuna sul turismo a Porto Cervo e, dopo aver donato al territorio ricchezza e valore aggiunto, si sentono 'traditi' da una tassa che li penalizza. ''Non prendiamoci in giro -. afferma a 'La Nuova Sardegna' Giancarlo Alessandrelli, inventore del Billionaire e ora gestore del ristorante Next Door a Liscia di Vacca - la gente è scappata via di già. Addirittura in questo periodo si riesce a trovare posto negli alberghi, che negli altri anni erano esauriti. Ha ragione Briatore. La Sardegna dovrebbe ringraziarlo per quello che ha fatto in questi anni: una eccezionale promozione del territorio, senza che la Regione abbia dovuto sborsare un soldo. E invece si sta cercando, con queste iniziative, di penalizzare lui e gli altri imprenditori che hanno investito qui''.Ad appoggiare l'iniziativa di Briatore, tra gli altri, Marta Marzotto, l'attore Jerry Calà, il conte Luigino Donà dalle Rose. Ma non mancano quelli che danno ragione al presidente della Regione, come lo scrittore Marcello Fois, Vincenzo Onorato della traghetti Moby Lines e il miliardario californiano Tom Barrack, che sminuiscono l'allarme sottolineando che nell'isola è tutto esaurito.Dall'ufficio di presidenza della Regione Sardegna intanto si fa sapere: ''Da questa mattina stiamo ricevendo decine di lettere di solidarietà dopo l'iniziativa contro le tasse sul lusso del manager Flavio Briatore''. ''Il presidente Soru - dichiarano all'ADNKRONOS - non vuole commentare la protesta del proprietario del Billionaire''.