Snorki sarai tu!

Lettera a Flavio Briatore


Caro Briatore,ti scrivo anche se non ci conosciamo e difficilmente capiterà. Ho letto con interesse le agenzie che parlano della tuo “conflitto sociale”, di come il tuo locale “Billionaire” sia diventato il centro della protesta contro la tassa sul lusso voluta dal governatore della Sardegna, Renato Soru.Una tassa che colpisce chi ha mega ville al mare, yacht e aerei privati.Ho letto che ti sei messo alla testa del popolo dei Vip. Una festa al Billionire segnerà l’inizio della lotta.Ti scrivo perché voglio capire. Tu sostieni che questa tassa sta danneggiando la Sardegna e i sardi. Che il turismo sull’isola ha subito un duro colpo. Ma sei sicuro? Eppure i dati dicono il contrario. Sostengono che anche per quest’anno in Sardegna si registra il tutto esaurito. E ti assicuro che non dico questo per difendere il governatore Soru, da me “attaccato” più volte sulla questione della vendita dei siti minerarie. Certo. Puoi dire che io dico questo perché sono invidioso del tuo mondo. Ma diresti una cosa non vera. Sostieni che questa tassa farà male ai sardi. Ma come? A me risulta che di sardi dentro il Billionaire sono ben pochi. E chi c’è lavora come stagionale dietro ad un bancone. Forse ti riferisci a quei sardi che passano la notte a spiare dietro ad un muretto chi entra o chi esce dal tuo locale, per dire “ho visto Daniele, ho visto Costantino”. Inoltre mi pare che, a parte qualche residente, di sardi a Porto Cervo ne arrivano ancora meno di quelli che stanno dentro il Billionaire. I sardi, grazie alla disoccupazione che soffoca da sempre l’isola, non possono permettersi i prezzi presenti in Costa Smeralda. Quindi il turismo che manca quest’anno non è quello di massa, ma bensì quello d’elite! Ecco il problema! Io non invidio e non odio il mondo che vive dentro il Billionaire. Anzi. Devo ancora capire che cos’è un poltronista! Quindi come posso odiare una materia che non conosco?Sai sono rimasto indietro con il tempo. I bei mestieri di una volta: medico, ragioniere, impiegato, studente. Quelli stanno ancora andando in Sardegna. Aldilà di quella che tu chiami la tassa di lusso.Spero con tutto il cuore che la tua iniziativa sia solo una trovata pubblicitaria, perché credimi in questi giorni ci sono problemi ben più seri. Un esempio? Perché non organizzare una bella festa per la pace nel tuo locale? Perché non invitare i tuoi clienti e tuoi amici ad esporre la bandiera arcobaleno dai loro yacht? Questa sarebbe una notizia! Il popolo dei Vip o di chi si sente tale che dice la sua su una guerra che rischia di diventare mondiale.No. Qui non c’entra né il comunismo né la lotta di classe. Nessuno vuole scomodare Marx. Si tratta solo di essere un po’ più seri e di capire che motivi per protestare sono tanti e che il Billionaire tutto è tranne che un covo di ribelli a cinque stelle. Potrei parlare di moralità, ma io mi reputo kantiano o almeno di aver abbracciato la sua filosofia sulla libertà: “La mia libertà finisce dove inizia la libertà di un altro” e viceversa. Non sta a me giudicare se i valori espressi dal mondo del Billionaire siano dei valori cattivi, che “corrompono” i nostri figli, i quali vedono i molti tuoi clienti veri e propri modelli di vita, del futuro.Questa mia lettera vuole solo chiarire che non siete degli oppressi e che è difficile immaginarvi come dei paladini della Sardegna.L’isola brillerà sempre, anche senza gli yacht o gli aerei privati.Anche senza questa protesta all’Italiana.Comunque auguri per la tua lotta. Tutti al mondo hanno diritto di protestare. Come in tanti, me compreso, hanno il diritto di non condividerla e riderci sopra.Buone vacanze!Andrea Doi (forum di Tifeo)