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Messico: continua contestazione risultati elezioni dei filo-Obrador


Centinaia di messicani sostenitori del leader di sinistra hanno occupato la sede di un ministero e alcuni caselli autostradali in una escalation delle proteste contro le presunte irregolaritą nelle elezioni presidenziali del mese scorso.E' stata la prima volta che dei manifestanti hanno interrotto i servizi federali nelle settimane di proteste per sostenere il candidato di sinistra Andres Manuel Lopez Obrador, che ha perso le elezioni di fronte al leader del partito conservatore Felipe Calderon per soli 0,58 punti.Il governo messicano ha rafforzato le misure di sicurezza attorno al presidente Vicente Fox da quando, all'inizio della settimana, i leader della protesta hanno promesso che organizzeranno manifestazioni dovunque lui vada.Un giornale online ha mostrato sul suo sito Internet le fotografie di alcuni cecchini appostati per proteggere Fox durante la visita di ieri allo stato centrale di Queretaro, dove circa 30 manifestanti hanno protestato contro il presunto voto truccato nelle elezioni dello scorso due luglio.I dimostranti, molti dei quali contadini, sventolando le bandiere gialle del partito di Lopez Obrador, hanno assalito il ministero dell'Agricoltura e impedito a centinaia di dipendenti di entrare. Hanno urlato slogan contro un accordo per il libero mercato che ha colpito l'economia dei contadini messicani.Altri manifestanti hanno sfondato le barriere dei caselli delle autostrade che collegano Cittą del Messico alle cittą di Cuernavaca, Pachuca e Queretaro e lasciato passare decine di migliaia di viaggiatori senza fare loro pagare il pedaggio nelle ore di punta della mattina.Gli osservatori dell'Unione Europea dicono che non ci sono stati brogli nelle elezioni del 2 luglio. Il partito di sinistra ha dovuto subire un duro colpo quando l'Alta corte elettorale ha respinto il riconteggio di tutti i voti e ordinato un nuovo conteggio delle schede di solo il 9% dei 130.500 seggi.