Snorki sarai tu!

Perquisizione nella redazione milanese di Repubblica.


Perquizione questa mattina nella redazione milanese del quotadiano 'La Repubblica'. La polizia giudiziaria sta cercando documenti relativi all'inchiesta sul rapimento di Abu Omar. La perquisizione dovrebbe essere stata ordinata dalla Procura di Brescia su richiesta di Trieste in relazione ad un verbale secretato di Lorenzo Pillini, capocentro del Sismi di Trieste. Il Comitato di redazione del giornale condanna fermamente "questo ennesimo attacco alla libertà di stampa e all'indipendenza della professione giornalistica da parte della magistratura. Perseguito oltretutto ancora una volta un metodo inaccettabile''. In una nota il Cdr esprime dunque ''forte preoccupazione" per la perquisizione compiuta nella redazione della Cronaca e in particolar modo effettuata per sequestrare materiale di lavoro, sulla scrivania della giornalista Cristina Zagaria alla quale va la più "completa solidarietà" dei colleghi. Sul caso interviene anche il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Franco Siddi. ''E' sempre più sconcertante e incomprensibile - commenta - che, davanti a ipotesi di gravi illeciti su cui anche i giornalisti sono riusciti a mettere i loro occhi e a scoprire e far sapere che ci sono verità diverse da quelle ufficiali, si continuino a mettere sotto inchiesta proprio giornalisti. La perquisizione nella redazione Cronaca del quotidiano la Repubblica a Milano è indice di un allarme ormai altissimo per il libero esercizio dell'attività professionale e per il diritto dei cittadini a un'informazione piena, non reticente e non inquinata''. Quindi Siddi esprime solidarietà alla collega della redazione di Repubblica e invita "le autorità competenti, la Procura di Brescia in primis, a fare chiarezza al più presto perché sia superato il clima di tensione che si sta abbattendo non solo su una collega e su un giornale ma, ogni giorno di più, sull'informazione che non accetta di farsi guidare da dossier prefabbricati''.