Snorki sarai tu!

Il presidente del Consiglio ha già consultato i leader dell'Unione


L'Italia parteciperà alla forza di pace Onu in Libano. Il presidente del Consiglio Romano Prodi ed il ministro degli Esteri Massimo D'alema confermano, in una nota, la volontà del governo italiano di farsi carico degli impegni previsti nella risoluzione dell'Onu. "L'Italia è pronta - ha detto il premier - aspettiamo il sì alla risoluzione dei governi libanese e israeliano". Intanto, mentre domani ci sarà un vertice con il ministro degli Esteri D'Alema e quello della Difesa Parisi, dopo il 15 ci sarà un consiglio dei Ministri straordinario e poi il 23 o 24 si riuniranno le commissioni parlamentari. Questo il percorso istituzionale ma Prodi sottolinea: "Dobbiamo essere pronti al più presto". Domani il vertice a palazzo Chigi. Per quanto riguarda la composizione del contingente, palazzo Chigi fa sapere che nulla è stato deciso, ma secondo fonti militari sarebbero fra 3000 e 3500 i soldati italiani impiegati nel Paese mediorientale con navi, aerei e mezzi corazzati. Prodi rientrerà a Roma domani per un vertice a Palazzo Chigi fissato per la serata con il ministro degli Esteri Massimo D'Alema e il ministro della Difesa Arturo Parisi, sul tema del Medio Oriente. La riunione è stata convocata anche in previsione di un consiglio dei ministri straordinario da convocarsi nei giorni successivi. Consultati i leader dell'Unione. In vista di questo appuntamento Prodi ha avviato oggi un primo giro di consultazioni telefoniche con i leader della coalizione. Tutti, ha spiegato, si sono detti d'accordo con la partecipazione italiana e anche il centrodestra avrebbe dato il suo consenso. "Mi ha fatto piacere - ha osservato - che sulla partecipazione dell'Italia alla missione di pace in Medio Oriente ci sia stata una risposta unitaria e positiva, anche da parte dei partiti dell'opposizione". "Le regole d'ingaggio per la missione italiana in Medio Oriente - ha poi precisato il presidente del Consiglio - verranno decise dagli accordi che ci saranno nei prossimi giorni", ma, ha sottolineato, "dev'essere chiaro che si tratta di missioni chiaramente di pace".