Snorki sarai tu!

«Uccideremo Bush»: nei guai per l'email-burla


Ai due cugini in vacanza l'ideona rivoluzionaria di «uccidere Bush» è arrivata come d'incanto, davanti al terzo drink del bar centrale di Forte dei Marmi. Complice forse la noia di una giornata piovosa, il 13 agosto scorso, i due Giuseppe, casa a Lodi e Mantova, uno avvocato l'altro rappresentante di commercio, 33 e 32 anni, hanno smesso di tenere gli occhi sui bikini delle amiche e hanno allungato le mani sulla tastiera del computer portatile. Via a Internet ed ecco fatto, aperto il sito dell'Fbi americana, angolo della posta. «Siete dei bastardi — attacca a scrivere Giuseppe il rappresentante —, ucciderò Bush giovedì prossimo alle 11 del mattino. Sarà troppo tardi per voi salvarlo. Lunga vita a Bin Laden e ai compagni che combattono contro voi infedeli». Segue la firma: quella di Giuseppe l'avvocato, per l'occasione eletto addirittura «capo italiano di Al Qaeda». Giuseppe il rappresentante rideva, l'avvocato nicchiava: «Tanto lo so — ripeteva —, lo so che non la spedisci...». Invece l'ingegnoso cugino ha pigiato l'«invio» e in un nanosecondo, dall'altra parte del mondo, la mail nata per burla ha fatto scattare l'allarme terrorismo. All'Fbi non hanno gradito affatto e hanno addirittura allertato la guardia di sicurezza del presidente americano, il Dipartimento dei servizi segreti della Casa Bianca. Che a sua volta ha avvisato la base milanese della Cia, poi corsa a fare denuncia alla procura. Per capire da dove fosse partita la mail, la polizia postale non ha perso molto tempo e ai due Giuseppe in vacanza a Forte dei Marmi è sparito in fretta il sorriso. Perquisizione notturna e denuncia per minaccia aggravata a un capo di Stato.