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Mazza (Tg2): «Minum da maggio in poi è filo-Prodi»


Inutile essere ipocriti: «quelli targati in un certo modo facciano posto agli altri» ma l' importante è non usare due pesi e due misure. Lo dice Mauro Mazza, attuale direttore del Tg2, a proposito delle future nomine Rai, dalle pagine di A, in una intervista in edicola nel numero di giovedì. E Mazza replica anche a D'Alema, secondo cui il centro sinistra in Rai finora è stato troppo buono, tanto da aver lasciato Mimun al Tg1: «Il Tg1 - dice Mazza ad A -è sempre naturalmente filo-governativo». «Ha continuato ad esserlo - spiega Mazza - anche dopo le elezioni di aprile, solo che ha impiegato qualche giorno in più perché bisognava capire come sarebbe finita la partita dei 24 mila voti di scarto. Non lo dico per far polemica con Clemente Mimun: succede con qualunque direttore». ERA PRODI - Quanto a quel che si sta preparando nella Rai dell'era Prodi, il direttore del Tg2 è netto:«Vedo troppi tappeti rossi e pochissime schiene dritte, nella mia azienda. Non siamo ipocriti e diciamolo: quelli targati in un certo modo facciano posto agli altri». All'accusa di essere stato lui stesso nominato dalla politica, Mazza risponde:«Io e altri colleghi siamo stati nominati con l'aiutino della politica, è vero. Ma siamo tutti fior di professionisti. Ora si usano due pesi e due misure. Quando ci fu il famoso editto di Sofia scoppiò il finimondo. Adesso Prodi dimostra di volersi occupare di Rai e nessuno si scandalizza».